Anche il Governo ha dovuto ammetterlo: gli aumenti del costo di benzina, gasolio e Gpl ai distributori non sono figli della speculazione, bensì della decisione di non prorogare il taglio alle accise che era stato varato nel marzo scorso dal precedente esecutivo.Sscomponendo i prezzi, emerge infatti che gli aumenti sono esattamente quelli che ci si attendeva, ovvero di un valore pari all’aumento delle accise.
Il decreto varato l’11 gennaio introduce alcune novità tese a favorire la «trasparenza dei distributori». Innanzitutto, il monitoraggio dei prezzi non sarà più settimanale ma giornaliero e i gestori dovranno esporre dei cartelli indicando il prezzo medio nazionale stabilito dal Ministero dell’Ambiente. Norme che non piacciono ai titolari delle pompe, che hanno infatti annunciato, dalle 19 del 24 alle 7 del 27 gennaio, uno sciopero.
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