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Less is more

Nell’epoca in cui viviamo molto di quanto ci viene mostrato di bello e accattivante dai social media è sempre più spesso al di sopra delle possibilità economiche di cui disponiamo. Inutile ripetere ciò che sappiamo molto bene.

Basta chiudere gli occhi e provare ad immaginare come vorremmo vedere la nostra immagine riflessa allo specchio. Noi, sorridenti, circondati da un bellissimo ambiente dotato di tutto quanto ci piacerebbe avere. Se restiamo nel contesto attinente l’architettura di interni, l’immagine del “ricchezza” viene spesso associata all’ idea del “più”; “più” bello, “più” grande, “più” sfarzoso e via dicendo. Certamente la maggior parte di noi apprezza maggiormente abitazioni che possiedono ampi spazi, interni ed anche esterni. Soprattutto in un periodo dell’anno come questo, l’opportunità di possedere un grande terrazzo magari con un pergolato che ci ripara dal calore eccessivo del sole, se non addirittura un bel giardino in collina con un panorama mozzafiato, sarebbe senz’altro gradito ed anche naturalmente di grande valore. L’uomo attraverso tutti i cinque sensi, ha bisogno di poter godere di alcuni minimi ed imprescindibili principi che gli consentano di sperimentare quella sensazione di comfort e benessere da cui è naturalmente attratto. A tali principi fa riferimento una buona progettazione architettonica che ha il compito primo di soddisfare le esigenze dell’abitare dell’uomo.
Il concetto del “più” inteso come “ricchezza” e possibilità di realizzare quanto di meglio si possa ottenere in architettura è un concetto inesatto e fuorviante.
Oggi più che mai, grazie alle innumerevoli possibilità offerte dalle aziende che producono tutti gli elementi necessari alla realizzazione di un edificio e/o di una abitazione, possiamo ottenere il “più” paradossalmente con il “meno”.
L’espressione “Less is more”, coniata dall’architetto tedesco Ludwing Mies Van der Rohe, è una grandissima rivoluzione che capovolge il credo secondo cui lo sfarzo e la complessità rendono grandi le opere. L’arte di progettare secondo il principio del “meno è meglio” si basa sulla ricerca della perfezione, a cui si aggiunge imparando a sottrarre il superfluo. Quando si ottiene un prodotto perfetto per le sue funzioni l’obbiettivo è raggiunto. Per mettere a punto spazi e oggetti che insieme siano in grado di soddisfare il suddetto principio minimalista e il bisogno di comfort e benessere occorre una grandissima competenza nel saper cosa “togliere”.
Oggi, nonostante quanto si credeva in passato, possiamo ottenere ambienti piacevoli con davvero pochi ed essenziali accorgimenti. La nostra casa raggiungerà un grado di ordine ed eleganza, perfino nel caso in cui avremo meno elementi di arredo. La straordinaria soluzione di una progettazione minimalista sta nell’ottenere spazi più ampi e suggestivi, paradossalmente ricchi di stile oltre che molto funzionali. Ciò che conta è saper scegliere la posizione giusta; ogni singolo elemento in una casa minimalista possiede un posto d’onore, sia che si tratti di una pianta esotica in un bel vaso dal design suggestivo sia che si tratti di una libreria totem come quella di “opinion ciatti”o di un’immagine fotografica in bianco e nero. L’architetto ha un compito non semplice: attraverso materiali ben precisi, arredi dal design semplice ed essenziale e l’illuminazione in grado di ampliare ancor di più lo spazio deve essere in grado di imprimere alla nostra abitazione personalità.
Brevemente possiamo riassumere alcuni punti essenziali per ottenere il “più” dal “meno”:
1. Materiali come resine, cemento, vetro, ferro e legno per scaldare un poco l’ambiente
2. Arredi dal design semplice e accattivante
3. Illuminazione il più possibile derivante dalla luce naturale implementata da quella artificiale: poche lampade, magari una o due piuttosto grandi e più luci a filo muro o a filo pavimento
4. Colori neutri, bianco e al massimo un colore a scelta da utilizzare poco un po in tutte le stanze.

Come ogni stile anche quello minimalista ha delle regole. Minimal non significa squallore e rinuncia. Come sempre, la casa dovrà essere fonte di piacere e punto di ricarica di mente, cuore e fisico.

a cura di Arch. Elena Villa

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