Le vitamine sono dei composti organici contenute negli alimenti indispensabili allo svolgimento dei normali processi biologici.
La vitamina A, detta anche retinolo, è una sostanza che è fondamentale per una corretta visione, soprattutto notturna, ha una funzione protettiva nei confronti della pelle e delle mucose ed inoltre è molto importante per garantire un corretto funzionamento del sistema immunitario. Si trova in molti alimenti di origine animale, soprattutto nel fegato, e in alimenti vegetali, soprattutto quelli di colore arancione (carote, zucche, albicocche, peperoni, meloni).
La vitamina C è detta anche acido ascorbico ed in passato la sua carenza provocava una malattia, lo scorbuto, soprattutto frequente nei marinai che stavano a lungo in mare, impossibilitati quindi ad alimentarsi con frutta e verdure fresche. I sintomi principali di questa malattia erano le emorragie e l’anemia. Questa vitamina ricopre un ruolo importante nel benessere dell’organismo, risulta infatti fondamentale per mantenere attivo il sistema immunitario, oltre che per permettere una corretta sintesi del collagene, che ha il compito di rinforzare la cute, i vasi sanguigni e le ossa. E’ inoltre fondamentale per favorire l’assorbimento intestinale del ferro. Si trova in molti alimenti, soprattutto vegetali freschi, ne è molto ricca la rosa canina, elevate concentrazioni si trovano anche nelle fragole, kiwi e agrumi.
L’acido folico è una vitamina importante per una corretta produzione dei globuli rossi, la cui carenza può quindi provocare anemia. E’ fondamentale inoltre la sua assunzione durante tutta la gravidanza ed anche in epoca preconcezionale per prevenire la spina bifida che è una grave malformazione fetale interessante il midollo spinale.
Un capitolo a parte merita la vitamina D, perchè si è appurato che in Italia l’80% della popolazione ne è carente: l’insufficienza di vitamina D interessa il 50% dei giovani nei mesi invernali. La condizione carenziale aumenta con l’avanzare dell’età, sino ad interessare la quasi totalità della popolazione anziana che non assume supplementi di vitamina D.
La vitamina D deriva dal colesterolo, la sua produzione a livello cutaneo è stimolata dai raggi ultravioletti del sole, successivamente, per esplicare le sue funzioni deve essere attivata a livello del rene e del fegato.
Pochi alimenti contengono quantità apprezzabili di vitamina D.
Un alimento particolarmente ricco è l’olio di fegato di merluzzo, seguono poi i pesci grassi come il salmone e le aringhe.
Particolarmente nei mesi invernali, alle nostre latitudini sarebbe molto utile una supplementazione di vitamina D al dosaggio di 800UI al giorno, soprattutto nelle donne, per curare e prevenire l’osteoporosi.
In commercio esistono formulazioni in gocce o in flaconcini da assumere ogni 15-30 giorni, oppure delle formulazioni in cui la vitamina D è associata al calcio o ai difosfonati, per la terapia dell’osteoporosi.
Studi recenti hanno suggerito che la vitamina D potrebbe avere un ruolo importante nella regolazione della risposta immunitaria contro gli agenti microbici.
Altri studi metterebbero in relazione il picco invernale dell’epidemia influenzale, proprio con bassi livelli di vitamina D provocati dalla scarsa insolazione invernale.
Infatti è dimostrato che livelli adeguati di vitamina D nel sangue riducono l’incidenza di infezioni respiratorie.
Sembra poi esserci una forte correlazione tra carenza di vitamina D e le tiroiditi autoimmuni.
Attenzione però: un’ipervitaminosi può essere altrettanto dannosa di un’ipovitaminosi. Quindi, vitamine sì, ma quando ce n’è bisogno e alle giuste dosi e, quando possibile, provenienti da alimenti naturali, chiedendo comunque sempre consiglio al proprio medico di famiglia.