Uno storico Lanificio e un grande artista, per creare un connubio che stimola ammirazione e ricerca. È in programma nei fine settimana dal 16 al 17 e dal 23 al 24 settembre a Gandino la mostra “Tessere”, negli spazi di Torri Lana 1885, in via Carducci, nell’area di fondovalle. Protagoniste saranno le opere di Luigi Ravasio. All’interno del panorama artistico bergamasco, che ha conosciuto negli anni del secondo dopoguerra dei momenti di particolare vitalità, la sua figura si inserisce in una ricerca formale improntata da una forte autonomia.
Ravasio è uno dei promotori dell’astrattismo pittorico che trae spunto dalla connessione tra elemento geometrico e interpretazione costruttiva dell’universo creativo. Dando una personale lettura dell’opera di artisti come Max Bill e Vladimir Tatin, il pittore bergamasco crea un linguaggio composto da forme geometriche e architetture che si connettono tra loro.
Nelle sue tele Ravasio, infatti, costruisce uno spazio “altro” che talvolta assume un sentore vagamente metafisico. Da qui emergono le immagini da lui create che, nel corso della sua carriera, dagli esordi fino al 2018, anno della sua scomparsa, vanno incontro ad un’evoluzione. Protagoniste della sua pittura, le forme a cui l’artista dà vita sono uno degli strumenti attraverso i quali è possibile leggere il suo percorso creativo.
L’esposizione (dalle 17 alle 20 nei giorni di apertura, sabato e domenica) è a ingresso libero.
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Palazzo Gallio, a Gravedona, ha ospitato ieri pomeriggio l’incontro pubblico organizzato dall’Asst Valtellina e Alto Lario, in collaborazione con la Comunità Montana Valli del Lario