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Le famiglie dell’alto Sebino con figli disabili chiedono sostegno per realizzare una residenza assistitaa

I genitori dell’alto Sebino, con figli disabili, questa volta non mollano la presa e vanno a testa bassa a chiedere ai sindaci dei dieci comuni che fanno parte di questo comprensorio di impegnarsi per portare i zona una struttura che risponda alle esigenze di autonomia  assistita. Non è un gioco di parole perchè si tratta di posizionare, lontano dalla propria famiglia, una residenza che possa essere affidata a disabili con una certa autonomia. Chi si fa carico di questa iniziativa è l’Associazione Oltre Noi che chiede come mai il territorio vicino – si fanno gli esempi di Darfo, Piancogno, Breno,, Edolo ed altri – è testimone di un impegno sociale  che dia speranza a chi un giorno non ci sarà più e prospetta per il familiare una vita in autonomia. Perchè questo non è possibile nell’alto Sebino?

E per fare questo usa un articolo del nostro giornale nel quale trattiamo di una nuova struttura  che si realizzerà a Breno con un investimento di 2,5 milioni di euro. Nella lettera inviata ai sindaci si dice

Un paio di mesi fa le abbiamo inviato una lettera di richiesta di attenzione verso il problema del “Dopo di Noi” riscontrato che sul territorio dell’alto Sebino non esiste una struttura idonea a promuovere progetti sollievo e distacco dalle famiglie per portatori di Handicap’. Nella nostra missiva, mettevamo in evidenza quello che in vari paesi della Valle Camonica  è un traguardo già acquisito con la realizzazione di appartamenti protetti idonei all’utilizzo da parte di portatori di handicap con disabilità più o meno grave.

Accogliamo con piacere la notizia che l’appartamento posto nei pressi della sede del CDD di Sovere viene destinato all’attuazione di programmi di sollievo. E’ un primo passo compiuto per la realizzazione di un progetto residenziale che dia speranza alle  famiglie

Approfittiamo di un articolo apparso  sul mensile “Montagne & Paesi” nel quale viene portata alla conoscenza di tutti, la realizzazione di un ulteriore progetto a Breno con la realizzazione di una struttura idonea alla nostra richiesta. Perché in Valle Camonica si ha il coraggio di osare ed investire su un progetto residenziale che offra speranza alle famiglie, mentre sull’alto Sebino questa esigenza è stata fino ad oggi  quasi un tabù?  Perché nessuno vuol farsi carico di un problema che altri hanno ormai impostato  e il cui impegno sta portando alle famiglie importanti risultati? Siamo certi del suo interessamento per rimuovere questo ostacolo (non architettonico) e dare una speranza alle famiglie che ormai sono esauste avendo sacrificato per i propri figli tutte le energie di cui erano dotati

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