Con il termine di ernia si intende la fuoriuscita di un organo o di una sua parte dalla cavità in cui è normalmente contenuto attraverso un orifizio o un tragitto naturale o accidentale.
Si distinguono 2 tipi principali di ernie: quelle della cavità addominale e le ernie dei dischi intervertebrali. L’ernia più frequente della cavità addominale è l’ernia inguinale.
L’ernia inguinale è una fuoriuscita di visceri addominali, solitamente una o più anse intestinali, attraverso un’area di maggiore debolezza della parete, dovuta alla presenza del canale inguinale. Questo canale permette il passaggio dei vasi sanguigni per i testicoli e del dotto spermatico ed è situato subito sopra la piega dell’inguine. L’ernia inguinale è molto più frequente negli uomini rispetto alle donne e si riscontra sempre più spesso con l’avanzare dell’età.
Tra i fattori favorenti, oltre al sesso maschile, ci sono l’obesità, la bronchite cronica, in seguito ai ripetuti colpi di tosse che aumentano la pressione intra addominale e i ripetuti sforzi.
Nella maggior parte dei casi l’unico sintomo è la comparsa di una tumefazione che compare in regione pubica, presente in stazione eretta, la cui comparsa è favorita da uno sforzo o da un colpo di tosse, che invece rientra e scompare sdraiandosi.
Il sintomo più frequente è il dolore, a volte continuo e sordo e a volte acuto, soprattutto dopo colpi di tosse o sforzi. Il dolore spesso peggiora alla fine della giornata e si allevia assumendo la posizione supina o facendo rientrare l’ernia in addome con manovre manuali.
Se il dolore insorge acutamente, non si allevia sdraiandosi e si associa alla presenza di una tumefazione inguinale dolente, tesa e che non rientra in addome nemmeno con manovre manuali, bisogna porre il sospetto di strozzamento dell’ernia, che richiede una valutazione medica e un eventuale intervento chirurgico urgente per evitare complicanze serie quali la perforazione intestinale.
La terapia dell’ernia inguinale è chirurgica e consiste in un intervento di ernioplastica, che può essere eseguito per via laparoscopica, con apposizione di una rete sintetica per riparare il difetto di parete ed impedire recidive.
L’altra ernia addominale frequente è l’ernia iatale.
L’ernia iatale è una condizione anatomica caratterizzata dal passaggio di una parte dello stomaco nel torace. La sua formazione è dovuta all’allentamento delle pareti dello iato, che è una piccola apertura del diaframma attraverso la quale passa l’esofago.
La sintomatologia dell’ernia iatale è legata al reflusso gastroesofageo provocato dalla incontinenza del cardias (valvola situata tra l’esofago e lo stomaco) è caratterizzata da pirosi (bruciore a livello gastrico e retrosternale), alitosi, eccessiva eruttazione. La terapia quindi si basa sulla somministrazione di farmaci antireflusso.
Raramente si ricorre ad un intervento chirurgico e questo solitamente diviene necessario se l’ernia è particolarmente voluminosa.
L’intervento chirurgico consiste nel riportare lo stomaco in addome e nel restringere l’orifizio diaframmatico che ha provocato il passaggio di parte dello stomaco nel torace, successivamente si procede ad una procedura definita fundoplicatio: si avvolge, in modo permanente, la parte superiore dello stomaco intorno alla parte inferiore dell’esofago; tutto questo genera un meccanismo di valvola antireflusso, risolvendo definitivamente i sintomi, che hanno condotto il paziente dal chirurgo.
Un’altra ernia frequente, extra addominale è l’ernia discale. Consiste nello schiacciamento di un disco intervertebrale (disco di materiale di consistenza gommosa che si trova tra 2 vertebre e che funziona da ammortizzatore). Il disco fuoriesce in parte dalla sua sede e se arriva a comprimere le vicine radici nervose provoca un dolore intenso a livello di una zona innervata da quella radice nervosa.
L’ernia discale più frequente è quella del rachide lombare, soprattutto tra la quarta e quinta vertebra lombare(L4-L5) e la quinta vertebra lombare e la prima sacrale (L5-S1). Più rara l’ernia del rachide cervicale e toracico.
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