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Le donazioni di sangue

L’AVIS si avvicina al centenario essendo nata nel 1927 a Milano, fondata da un medico, il Dr Formentano che al capezzale di una donna partoriente, la vide morire per una grave emorragia, mentre la sua bimba nacque e con essa nacque l’idea di istituire dei donatori volontari del proprio sangue che in precedenza veniva donato solo a pagamento. L’AVIS ad oggi conta più di un milione di volontari con più di 2 milioni di donazioni ogni anno. Questi numeri ci fanno capire l’importanza dell’AVIS per tutto il sistema sanitario. E ci fanno capire che senza l’AVIS il sistema ospedaliero sarebbe costretto ad abbassare le saracinesche. L’importanza della donazione di sangue la si vede anche in situazioni di emergenza come in occasione di calamità naturali come i terremoti. Ma le trasfusioni di sangue si rendono necessarie anche in occasione di interventi chirurgici, per la terapia di malattie oncologiche ed ematologiche e di gravi anemie acute o croniche. Si distinguono principalmente 3 tipi di donazione: sangue intero, piastrine e plasma.
Come si diventa donatori di sangue? Innanzitutto si deve prendere contatto con la sede AVIS più vicina. Inizialmente si deve compilare un questionario sul proprio stato di salute presente e passato, dopo di che l’aspirante donatore viene sottoposto ad esami ematici, una radiografia del torace e un ECG, per consentire donazioni di sangue in completa sicurezza per il donatore e per il ricevente. Le condizioni necessarie per poter donare il sangue sono: un’età compresa tra un minimo di 18 anni ed un massimo di 70 anni, un peso non inferiore ai 50 kg ed un buono stato di salute.
Gli esami ematici verranno poi ripetuti periodicamente per escludere l’insorgenza di patologie soprattutto infettive e mantenere quindi una elevata sicurezza per il ricevente. Inoltre In Italia, in base alla normativa in vigore, su ogni unità di sangue donata deve essere effettuata la ricerca del virus dell’epatite B (HBV), del virus dell’epatite C (HCV), del virus dell’immunodeficienza umana (HIV) e del Treponema pallidum (sifilide). Solo le unità di sangue risultate negative ai suddetti test possono essere utilizzate a scopo trasfusionale. Vi sono poi delle condizioni che determinano una esclusione temporanea dalle donazioni, oltre all’insorgenza di malattie infettive, queste sono: 4 mesi di esclusione in caso di esami endoscopici, 4 mesi anche dopo essersi sottoposti a tatuaggi o piercing, esclusione anche in gravidanza e per 6 mesi dopo il parto, esclusione dopo le vaccinazioni per periodi variabili a seconda del tipo di vaccino, anche in occasione di interventi odontoiatrici è prevista un’esclusione per la durata di sole 48 ore per procedure minori, 7 giorni in caso di interventi di implantologia, 4 mesi in caso di innesti ossei.
Le sacche di sangue vengono catalogate con un gruppo sanguigno perché è fondamentale che ogni soggetto che necessita di una trasfusione riceva il sangue adatto, in caso contrario ci possono essere delle reazioni avverse molto gravi.
Esistono 4 tipi di gruppi sanguigni: gruppo 0, gruppo A, gruppo B, gruppo AB.
Ognuno dei 4 gruppi può poi essere RH positivo o RH negativo, quindi in totale esistono 8 tipi di gruppi sanguigni.
Chi possiede il gruppo 0 viene definito donatore universale in quando il suo sangue può essere trasfuso a tutte le persone con qualsiasi gruppo sanguigno. Chi invece possiede il gruppo AB viene definito ricevente universale in quanto può essere trasfuso con sangue di qualsiasi altro gruppo sanguigno.

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