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Le allergie respiratorie

L’allergia è una reazione esagerata dell’organismo nei confronti di sostanze che per la maggioranza delle persone sono assolutamente innocue. In pratica il sistema immunitario si attiva quando non dovrebbe: scambia una sostanza innocua per un pericoloso aggressore e questo falso allarme fa innescare la “reazione allergica”. Gli antigeni responsabili della reazione allergica sono detti allergeni. Si distinguono diversi tipi di allergie: alimentari che possono manifestarsi con dermatiti come l’orticaria o con manifestazioni più gravi, fino allo shock anafilattico, le allergie da contatto che si manifestano sotto forma di eczemi cutanei e le allergie respiratorie che sono più tipiche del periodo primaverile.
Le allergie respiratorie sono anche quelle che possono creare più preoccupazione in questo periodo di pandemia da COVID 19, perché hanno dei sintomi in comune come la congiuntivite, la rinite e la tosse. La patologia da COVID 19 però si distingue per la presenza di febbre persistente, solitamente sopra i 38°. In realtà una febbricola non persistente può comparire anche nelle patologie allergiche, tanto che in passato una particolare forma di allergia respiratoria, la rinocongiuntivite allergica, veniva definita “febbre da fieno”.
Le allergie respiratorie possono manifestarsi sotto forma di rinocongiuntivite allergica o di asma bronchiale.
Sono provocate dai pollini di piante appartenenti a generi quali le betullacee (ontano e betulla), le corilacee (carpino e nocciolo) le graminacee (piante che terminano con spighe), le oleacee, le cupressacee (cipresso e ginepro), le urticacee (parietaria). Una forma particolare di allergia respiratoria è l’allergia alla polvere di casa. In realtà si tratta di una allergia agli acari, degli organismi di dimensioni quasi microscopiche (0,2-0,3 mm), che si cibano della polvere, costituita principalmente da frammenti della nostra pelle. Non è una tipica allergia primaverile, essendo presente tutto l’anno. La rinocongiuntivite allergica si manifesta con starnuti, arrossamento oculare e lacrimazione che si evidenziano prevalentemente quando il paziente si trova all’aria aperta. La terapia si basa sulla somministrazione di anti istaminici, spray nasali cortisonici e colliri decongestionanti. Gli anti istaminici andrebbero preferibilmente somministrati non a sintomatologia conclamata, ma già al primo accenno dei sintomi, o meglio ancora qualche giorno prima, valutando il calendario pollinico.
L’asma bronchiale consiste in un restringimento dei bronchi dovuto ad un broncospasmo e ad un ispessimento infiammatorio della mucosa bronchiale. Questi 2 fenomeni provocano una riduzione del lume bronchiale, con conseguente difficoltà di transito dell’aria. La sintomatologia caratteristica dell’asma è quindi caratterizzata da tosse secca e dispnea accompagnata a sibili respiratori. Anche la terapia dell’asma bronchiale prevede la somministrazione di anti istaminici. Ma in questo caso sono molto utili i broncodilatatori associati al cortisone, somministrati sotto forma di polveri inalatorie o aerosol dosati pressurizzati.
Naturalmente anche nel caso delle allergie respiratorie prevenire è meglio che curare e la prevenzione consiste nell’evitare il contatto con i pollini, naturalmente previa esecuzione di test allergologici per stabilire qual’ è il polline che agisce per ogni singolo paziente come allergene.
Devo dire che quest’anno parrebbero, rispetto agli scorsi anni, un po’ ridotti i casi di allergie respiratorie. Potrebbero essere 2 i motivi di questa riduzione: il fatto che si esce molto poco di casa e che quando si esce utilizziamo tutti le mascherine, che essendo in grado di bloccare microorganismi ultramicroscopici come i virus, figuriamoci se non sono in grado di bloccare i pollini. Aggiungerei un terzo motivo: la riduzione dello smog.

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