La tinca di Clusane si aggiudica il riconoscimento regionale di “Prodotto Agroalimentare Territoriale”. Il primo di tale categoria nell’area del Sebino.
I prodotti agroalimentari italiani sono prodotti inclusi in un apposita elencazione, istituita dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo (Mipaaft) con la collaborazione delle Regioni. L’aggiornamento e la pubblicazione annuale dell’elenco sono a cura del Ministero che ha anche il compito di promuoverne la conoscenza a livello nazionale e oltre i nostri confini. Nel 2019 in Italia sono presenti 5.128 prodotti PAT, e la regione che detiene il maggior numero di PAT è la Campania, con 531 specialità registrate. I prodotti agroalimentari lombardi sono un anello importantissimo del sistema agroalimentare italiano, grazie a un patrimonio costituito da 250 eccellenze agroalimentari tradizionali.
Tinca al forno. Come prepararla? Prendete una tinca appena pescata e lasciatela riposare due ore prima di lavorarla. Successivamente, incidete il pesce dalla testa alla coda per lungo, levando la lisca e sciacquando abbondantemente il tutto per almeno un paio di minuti. Nel frattempo, preparate il ripieno unendo pane grattato, olio, burro, formaggio Grana e un mix di spezie (cannella, sale, pepe, noce moscata e chiodi di garofano) e aromi (prezzemolo, alloro e aglio in quantità modesta). Quindi riempite il pesce con parte del ripieno e adagiatelo in una teglia di terracotta bagnata con olio insieme alle foglie d’alloro e ricopritelo con il ripieno rimasto. Aggiungete il burro e infornate il tutto per un paio d’ore a 160 gradi. Infine servitelo con una bella fetta di polenta.
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