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La piaga della desertificazione degli alpeggi Lettera del Cav. Salvini alle Istituzioni

Riceviamo e pubblichiamo la lettera scritta dal Cav. Ufficial P. Vincenzo Salvini distribuita nel giorno 10 giugno in occasione degli Stati Generali della Montagna a Zogno. 

 

La superficie pascoliva degli alpeggi dell’Alta Valle Brembasna è ormai ridotta al 40/50 % se non in alcuni casi 0. Alpeggi di 120 paghe, come Terzera in comune di Mezzoldo sono ridotti a cinquanta paghe, con conseguenze economiche negative rilevanti, e tanti alpeggi a zero; dove la montificazione (con mucche) è scomparsa e questo su tutto l’arco delle Orobie sostituita in parte da qualche gregge di pecore, da Valtorta a Roncobello.

Con l’aumento della temperatura globale questo problema si è accentuato in modo esponenziale, senza nessuna operazione di contrasto dell’uomo. Vorrei dire, anzi, favorito da leggi nazionali e regionali che ne accentuano velocemente l’espansione, con un prossimo futuro imprevedibile. Questa realtà comporta in primo luogo la scomparsa dell’erba pascoliva, la scomparsa del mirtillo, quella dell’ontano nano (consono alla cotornice), quello della genziana e altre erbe e fiori pregiati (tipo orchidee). Persino le marmotte abbandonano queste aree ora abitate dal marasso (grossa vipera locale) che si alimenta del topo campagnolo, abitatore di questi posti, dove viene ingerito intero come il serpente boa. 

Per attutire e fermare questo reale disastro è urgente un intervento su larga scala, come già è avvenuto in altre regioni a Statuto speciale, tramite incendi pilotati con tecniche appropriate (di cui ne sono a conoscenza) e con mezzi meccanici di estirpazione. Se le istituzioni rimarranno sorde alle richieste dei pochi montanari che ci abitano ancora con amore, coraggio e sacrificio, allora faremo un salto indietro di secoli di storia.

 

Cav. Ufficial P. Vincenzo Salvini


 

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