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La memoria

La memoria è la capacità del cervello di conservare informazioni cioè quella funzione psichica e mentale tesa all’assimilazione, alla ritenzione e al richiamo, sotto forma di ricordo, di esperienze vissute o di nozioni apprese durante la nostra vita.

Esistono diversi tipi di memoria. La memoria a breve termine è quella che consente di conservare una piccola quantità di informazioni per un periodo di pochi minuti. La memoria a lungo termine è quella che consente invece di conservare informazioni e nozioni per un periodo che va da pochi minuti fino a decenni o per tutta la vita. Esiste poi la memoria semantica che riguarda le conoscenze generali sull’ambiente e sul mondo (per esempio nome della capitale d’Italia, Nome del Presidente della Repubblica ecc..).

I disturbi della memoria comprendono l’amnesia che è principalmente un disturbo della memoria a lungo termine e consiste in una perdita completa della memoria di eventi intervenuti prima dell’insorgenza del disturbo (amnesia retrograda) che può riguardare un tempo che va da pochi giorni a molti anni, oppure può comparire dopo l’insorgenza del disturbo ed in questo caso si definisce amnesia anterograda. Le cause più frequenti di amnesia sono: i traumi cranici, le ischemie cerebrali, le epilessie. Ma senza dubbio più frequenti delle amnesie sono le riduzioni delle capacità mnemoniche che compaiono in molte malattie come nelle demenze, vascolari o da malattia di Alzheimer, nel morbo di Parkinson o in altre patologie cerebrali. In questi casi solitamente viene persa dapprima la memoria a breve termine, mentre quella a lungo termine viene conservata più a lungo. Va però sottolineato che la memoria va incontro, come tutte le funzioni dell’organismo (vista, udito, potenza muscolare, densità ossea) ad un fisiologico declino. Non si può pensare di avere a 70 anni la memoria di un ventenne, ma del resto un ventenne non può pensare di avere l’esperienza e la saggezza di un settantenne. Come si può contrastare questo fisiologico calo della memoria? Purtroppo non esistono ancora farmaci veramente efficaci contro i disturbi della memoria e quindi vanno messe in campo altre strategie e altri accorgimenti. Innanzitutto come tutti i nostri organi, anche il cervello funziona meglio se viene allenato, il miglior allenamento per la memoria lo otteniamo con la lettura, i giochi enigmistici o altri giochi come per esempio le carte e gli scacchi, ma soprattutto con un’attiva vita di società cercando di avere rapporti costanti con altre persone. Mi permetto di suggerire attività di volontariato in associazioni che si occupino di aiutare le persone in difficoltà ricordando che fare volontariato fa bene agli altri, ma soprattutto fa bene a se stessi.
Per conservare al meglio la nostra memoria è poi importante cercare di mantenere una buona forma fisica, perché , come dicevano gli antichi Latini : “Mens sana in corpore sano”. Per mantenerci in forma fisica fondamentale un’attività fisica costante, è sufficiente camminare 1\2 ora al giorno, importante anche una corretta alimentazione, che sia ricca di sostanze anti ossidanti, contenute in frutta e verdura che devono quindi essere consumate in abbondanza. La sana alimentazione deve essere anche povera di grassi, attenzione però, povera non significa priva, perchè anche i grassi sono importanti per il nostro organismo. Ricordiamoci che le membrane di tutte le cellule, compreso i neuroni, che sono le cellule del cervello, sono costituite da lipidi e di lipidi sono costituite anche le guaine mieliniche che proteggono e fanno funzionare al meglio le connessioni tra i vari neuroni.
Va comunque distinto il deficit di memoria dal deficit di concentrazione, provocato soprattutto dallo stress psicofisico che provoca delle dimenticanze dovute al fatto che mentre svolgiamo dei compiti, anche banali, pensiamo ad altro e siamo quindi distratti. Per cui il metodo migliore per contrastare il deficit di concentrazione è quello di seguire ciò che dicevano gli antichi Latini “Hic et nunc” la cui traduzione è qui ed ora, cioè, dobbiamo porre la massima attenzione a ciò che stiamo per fare in quel momento, tralasciando altri pensieri su ciò che abbiamo fatto o che dovremo fare.

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