Quaranta “dissidenti” lasciano il partito: “gli interessi della Valle sacrificati a quelli personali”
La Lega di Valle Camonica si affida a Gianmario Zani, già consigliere comunale ad Incudine, non tanto per svolgere il ruolo pubblico come segretario, ma per cercare di sanare le tensioni interne che si sono create soprattutto negli ultimi due anni e che hanno portato alla clamorosa e rumorosa uscita dal Carroccio locale, di 40 membri, alcuni dei quali hanno ricoperto e ricoprono tutt’ora ruoli importanti. Qualcuno ha parlato di scissione. In realtà, si tratterebbe di un abbandono: la Lega camuna, nella bufera da tempo per la presenza al suo interno di due anime alquanto distanti e per un commissariamento che dura da oltre due anni, ha perso una fetta di militanti
“Dopo due anni di commissariamento il mio ruolo sarà quello di ricompattare il movimento a livello territoriale –ha affermato Zani – Purtroppo nell’ultimo periodo anche l’attività politica è venuta un po’ a mancare”. Durante l’incontro che ha permesso di eleggere il nuovo direttivo era palpabile il nervosismo derivato dall’uscita di una quarantina di iscritti alcuni storici e di spicco del partito. Durante gli interventisono stati spesso rimarcati l’appartenenza al territorio, la sicurezza e la prosecuzione del percorso di autonomia che riguarda l’acqua. La Lega ha una presenza importante in molti consigli comunali e negli Enti comprensoriali ed esprime un consigliere regionale. Alla vigilia, dell’Assemblea che ha rinnovato il direttivo erano circolati diversi nomi per il ruolo di segretario, tra cui anche quelli di Fabio Cantoni e Pietro Pezzutti (che ne aveva parlato anche sui social). Poi però Zani – nonostante un clima interno tutt’altro che sereno ha convinto la platea ed entrambi gli ex presunti contendenti hanno dovuto accettare un ruolo all’interno del direttivo.
E’ proprio la composizione della lista dei candidati al Consiglio, però, che fa discutere. I nomi che compaiono, infatti, sono quelli di Tiziano Bardella, Simone Bonù, Fabio Cantoni, Matteo Conti, Giovanni Martinazzoli, Mauro Perlotti, Pietro Pezzutti, Guglielmo Piccinelli e Rizzi Daniele, gruppo totalmente con “i pantaloni” che ha escluso la rappresentanza femminile. In un incontro con la stampa, l’ex onorevole Giuseppe Donina, l’ex consigliere regionale Francesco Ghiroldi e l’ex segretario provinciale Roberto Laffranchi insieme a una trentina di altri tesserati, hanno annunciato di aver lasciato il movimento. Una decisione non nuova da queste parti, basti ricordare l’uscita o l’abbandono di Riccardo Minini (sindaco di Angolo Terme ed Assessore Provinciale e di Monica Rizzi che coprì il ruolo di Assessore Regionale e che, fedele a Bossi, si sacrificò per fare il posto al figlio del leader del Carroccio al tempo in cui veniva definito “il trota”.
Per onor di cronaca, per dare spazio a tutti i protagonisti della contesa, abbiamo raggiunto il “dissidente” Giuseppe Donina che ci conferma che la situazione non era più sopportabile e l’atteggiamento assunto da alcuni importanti membri del Partito era ormai lontana dai principi fondanti che avevano caratterizzato la nascita del Movimento. “Nell’agosto del 2022, al momento dello scioglimento delle Camere per il rinnovo elettorale, fu commissariata la sezione di Valle Camonica. Da allora l’attività politica in valle,, per il Carroccio si è bruscamente interrotta – ci confida l’on Giuseppe Donina – almeno quella ufficiale. Incontri di carattere politico “privati” si tenevano all’oscuro dei militanti e dei rappresentanti. Davide Caparini tramava per assicurarsi un sostegno di Alessandro Bonomelli per la sua elezione in Regione Lombardia, in cambio otteneva il sostegno di alcuni sindaci e amministratori locali per garantire l’amministrazione del Bim e della Comunità Montana. Intanto il nervosismo aumentava anche tra chi voleva partecipare all’attività politica del partito. In due anni i tesserati sono passati da 170 a 120 ora ci siamo anche noi a dire basta. Nei prossimi giorni inizieremo una serie di incontri settimanali per riprendere contato con i problemi della Valle, che vanno oltre gli interessi personali, e decideremo quale collocazione politica assumere nel quadro in cui è abitudine lavorare. Ci auguriamo comunque che la nuova segreteria nata a Capo di Ponte possa ritrovare la dignità che, in questi ultimi mesi’ è venuta a mancare
Nella foto componenti del nuovo direttivo della Lega al termine del Congresso