Mercoledì 27 febbraio la Corte di Cassazione di Roma ha confermato la condanna a sei anni nei confronti di don Marco Ghilardi, ex curato di Serina. In primo grado, nel 2016, il sacerdote di 44 anni era stato assolto perché “il fatto non sussiste” dal collegio presieduto dal giudice Antonella Bertoja. Ma il sostituto procuratore della Repubblica di Bergamo Gianluigi Dettori, che aveva chiesto 12 anni di carcere, presentò ricorso in appello. In secondo grado la sentenza venne ribaltata e arrivò la condanna a sei anni, confermata poi in Cassazione dopo il ricorso questa volta da parte del religioso, che sperava in una nuova assoluzione.
Il caso era emerso dopo che la giovane, ora 23enne, nel 2013, pochi giorni dopo essere diventata maggiorenne, aveva trovato il coraggio di sporgere denuncia ai carabinieri di Serina. In lacrime aveva ricostruito gli abusi subiti quando aveva tra i 6 e i 10 anni da quell’uomo di cui si fidava, avvenuti nella scuola dove lui insegnava religione, nella sagrestia della parrocchia e tra le stanze dell’oratorio. Oltre alla sua testimonianza, in aula erano state portate anche quelle dell’ex fidanzatino e delle amiche della ragazza, anche se nessuna era diretta. Un punto quest’ultimo che nel processo di primo grado aveva inciso nell’assoluzione. Ma prima la Corte d’Assise poi la Cassazione hanno dato ragione alla vittima. Don Ghilardi, difeso dall’avvocato Roberto Bruni, si era sempre proclamato innocente: “Il racconto della ragazza è pieno di inverosimiglianze e discrasie – le parole del suo legale – . La denuncia anni dopo i fatti pesa perché i racconti non sono quelli di una bambina, situazione che sarebbe stata comunque delicata, ma di una bambina che è diventata nel frattempo adulta”. Il sacerdote è già rinchiuso nel carcere di via Gleno a Bergamo, dove dovrà restare per sei anni.