Spesso ci si domanda quale sia la vera storia dell’ambiente cucina, ossia come è nata l’idea di avere un ambiente dedicato alla preparazione e al consumo dei cibi. Ovviamente non si ha una storia ufficiale, ne esiste un inventore della cucina come ambiente di casa.
La necessità di cuocere i cibi nacque con l’uomo preistorico, grazie al fuoco. Nel tempo la preparazione dei cibi perse il carattere di occasionalità e divenne una regola: nacquero cosi ambienti domestici detti appunto cucine, dotati di spazi per conservare gli alimenti, mobilia per riporre tegami e casseruole, piano di cottura, e piano di lavoro. Giunsero in cucina gli ortaggi, la frutta; si accompagnarono i cibi con le bevande …… e nacquero le ricette. Ovviamente ogni luogo del mondo aveva le sue usanze e i suoi piatti preferiti. Ad esempio, nell’antico Egitto c’era una vasta scelta di pane e dolci a base di uova, miele e latte. Mentre in Grecia, si prediligeva il pesce cucinato in svariati modi, come al forno, in zuppa o fritto. E gli italiani? Si, noi siamo sempre un po’ particolari in cucina e infatti veniamo rappresentati dall’Impero Romano, come gli amanti del raro: la nostra cucina si differenziava dunque per i piatti ricercati ed esclusivi. Nei testi degli autori classici romani vi sono testimonianze di moltissime ricette, alcune delle quali di straordinaria raffinatezza. Oggigiorno, la cucina si utilizza in modo rapido, soprattutto durante la settimana: il ruolo della donna è variato in modo drastico e il lavoro la assorbe molto più di un tempo. Il pasto medio della settimana dura poco meno di mezz’ora! Ecco perchè la cucina è cambiata moltissimo in questi ultimi anni e il suo acquisto richiede una attenta valutazione delle esigenze familiari.
Ma come nasce l’ambiente cucina?
Tracce nella storia della cucina si iniziamo a trovare già in epoca romana, nelle ville nobiliari e nelle case dei ricchi, dove esistevano ambienti dedicati alla cucina, come quello celebre della casa dei Vettii a Pompei, dove si trovano ancora oggi i fornelli a brace con pentole e tegami.In epoca medievale i poveri cucinavano in un pentolone messo a scaldare sul fuoco del camino, mentre le cucine dei castelli e dei ricchi palazzi, col passare dei secoli, assomigliavano sempre più a immense officine dove si preparavano sontuosi banchetti Con il miglioramento delle condizioni economiche della popolazione, le case comuni hanno iniziato a dotarsi di angoli per la cottura dei cibi e poi di vere e proprie stanze adibite a cucina-dispensa.
Agli inizi del ‘900 nelle case di città esistevano comodi mobili-cucina simili a quelli moderni, alimentati a legna, carbone oppure a gas di città. In campagna e nei piccoli centri si preferiva ancora, usare il camino a legna. Poi pian piano anche qui si diffuse la cucina a legna, la cosidetta cucina economica, fino ad arrivare ai tempi moderni con le cucine a gas, propano o metano che sia. La storia della cucina intesa come moderno elettrodomestico è breve, dato che esso è una conquista che risale al massimo al dopoguerra. Attualmente per “cucina” si indica sia la stanza adibita a questa funzione, sia l’insieme di mobilio ed elettrodomestici che la arreda.
E parlando di tempi recentissimi, la cucina viene spesso inglobata in quella che è definita “zona Living”. La parola “living” deriva dal verbo inglese “to live”, che significa vivere, fare esperienze, conoscere. Contrariamente a “soggiorno”, che indica una situazione temporanea, la living room è perciò quella parte della casa in cui gli abitanti non solo trascorrono una gran parte del loro tempo fra le mura domestiche, ma è soprattutto quell’ambiente in cui vivono, in cui entrano in relazione con gli altri componenti della famiglia, in cui incontrano amici, in cui costruiscono parte della propria esistenza. Essa deve rispecchiare il carattere delle persone che in quella casa abitano, deve comunicare il loro modo di essere e, soprattutto, deve essere capace di favorire le relazioni che in questo ambiente si svolgono.
E’ pertanto evidente che, in un mondo in cui le relazioni interpersonali rappresentano la linfa vitale di ciascun essere umano, la zona living debba rivestire un ruolo fondamentale nella progettazione di una casa. Rivolgersi ad un architetto o interior designer è sicuramente la scelta migliore per essere guidati e per non commettere errori.
Monica Malisia
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