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intossicazione da funghi

Intossicazione da funghi

Con I mesi di agosto e settembre inizia il periodo di massima comparsa dei funghi nei nostri boschi e in questo periodo, ogni anno in Italia si manifestano numerosi episodi di avvelenamento, più o meno gravi, da funghi velenosi. Innanzi tutto la raccolta è regolamentata da una legge nazionale del1993 che prevede: un limite massimo di raccolta. Il fungo deve essere staccato dal terreno con movimento rotatorio e non tagliato, anche per consentire una sicura determinazione della specie. I funghi vanno riposti in contenitori che ne consentano una diffusione delle spore, sono quindi proibiti sacchetti di plastica che inoltre accelerano la decomposizione. Non si devono distruggere esemplari ritenuti velenosi perché anche loro sono utili per la vita del bosco. Ma veniamo dunque all’aspetto che riguarda la salute di noi tutti, cioè le intossicazioni da funghi velenosi. Le intossicazioni da funghi danno origine a delle sindromi che si distinguono in 2 tipi principali: sindromi a breve latenza e sindromi a lunga latenza. Le sindromi a breve latenza sono quelle per cui vi è un basso rischio per la vita e comprendono principalmente 3 sindromi: 1) Sindrome gastroenterica che compare subito dopo il pasto o al massimo entro 3 ore e si manifesta con diarrea e dolori addominali che regrediscono in 24 – 48 ore , tra i funghi responsabili vi sono la russula emetica e il boletus satanas (cambiaculur) 2) La sindrome panterinica, provocata soprattutto dall’amanita panterina, (fungo con cappello marrone ricoperto di puntini bianchi) è una sindrome neurologica con comparsa di vertigini, barcollamento, euforia, tremori fino a vere e proprie convulsioni in caso di ingestione di notevoli quantità. 3) La sindrome muscarinica è provocata dalla amanita muscaria (il tipico fungo rosso coi puntini bianchi) e si manifesta con sudorazione, lacrimazione, tremori e bradicardia che compaiono da 15 a 60 minuti dopo l’ingestione. E’ vero che l’amanita muscaria, per le sue caratteristiche, è un fungo che difficilmente può essere scambiato con un fungo commestibile, ma se perde i puntini ed è di un rosso un pò meno intenso, può essere scambiata da non esperti con l’amanita cesaria o ovulo buono che è considerato il fungo più prelibato. le sindromi a lunga latenza sono quelle piu’ pericolose per la vita e si manifestano almeno dopo 6 ore dall’ingestione. comprendono la sindrome falloidea e la sindrome orellanica. La sindrome falloidea e’ provocata principalmente dalla amanita phalloides ,una amanita di colore grigio-verde, e’ sufficiente l’ingestione di 20 g. per provocare gravi intossicazioni. I sintomi sono rappresentati da frequenti episodi di vomito e diarrea provocati da una grave epatite acuta fulminante con rapida e massiva morte delle cellule epatiche. Urge in questo caso sottoporsi il prima possibile ad una lavanda gastrica e all’abbondante infusione di liquidi per via endovenosa. La sindrome orellanica e’ provocata da funghi del genere cortinarius orellanus, dei funghi di colore giallastro o marroni che possono essere scambiati con i finferli o in alcuni casi coi chiodini. Dopo 36 ore si manifestano i sintomi che sono rappresentati da cefalea, brividi, inappetenza seguiti da una riduzione della quantità di urina e nei casi più gravi si può andare incontro ad una insufficienza renale che deve essere trattata con la dialisi e quando possibile col trapianto renale. Alcune regole importanti da seguire con i funghi:
– Consumarli crudi solo in piccole quantità, anche i funghi migliori, come i porcini, crudi sono difficilmente digeribili.
– Se non si é più che certi della commestibilità non mangiamoli oppure sentiamo il parere di un micologo (ATS).
– non somministrare ai bambini
– non somministrare alle donne gravide
– sbollentare i funghi dopo il congelamento e consumarli comunque entro 6 mesi dalla data di congelamento,

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