Dopo un importante intervento di restauro è stato inaugurato questa mattina il novecentesco Arco di Vilminore di Scalve con la sua cappella votiva (Santèl), grazie al service promosso dal Lions Club Città di Clusone e Valle Seriana Superiore e al sostegno di enti e aziende del territorio e soci del club. L’intervento, avviato nel mese di aprile ha consentito la riqualificazione e la valorizzazione del monumento nell’anno del Centenario del disastro della diga del Gleno, a memoria di quanti persero la vita.
L’arco fu edificato su un precedente Santèl alla memoria dei defunti scalvini dell’epidemia di colera del 1867 e poi ristrutturato nel 1921 in memoria dei caduti della Grande Guerra e ora nuovamente restaurato a 100 anni dalla disastro della diga del Gleno. Con il restauro che ha interessato tutto l’arco, dalla copertura, agli intonaci, le decorazioni, le lapidi e targhe, la cappella con tutti gli affreschi, la cancellata è emersa anche una scritta a matita che riportava la data del 5 giugno 1868.
Molte le persone che hanno partecipato alla mattinata che ha preso il via con le celebrazioni per il 4 Novembre davanti alla rinnovata lapide con i nomi dei caduti della Grande Guerra posta sotto l’arco. Presenti monsignor Gaetano Bonicelli, arcivescovo emerito di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, il consigliere di Comunità Montana Stefano Magri, il sindaco di Vilminore Pietro Orrù, il sindaco di Schilpario Marco Pizio e il consigliere di Azzone Davide Tontini e poi Domenico Andreoletti past president Lions, Marcella Raglio attuale presidente del Lions Club, Sergio Pedersoli past governatore del Distretto Lions 108Ib2 (Province Bergamo, Brescia e Mantova) e il parroco don Angelo Scotti.
«Questo intervento è stato possibile grazie ad un lavoro di squadra, grazie al sostegno delle istituzioni, Comunità Montana di Scalve e Comune di Vilminore e al contributo di tante aziende – ha detto Domenico Andreoletti, past president del Lions Club Città di Clusone e Valle Seriana Superiore che ha ringraziato uno ad uno tutti coloro che hanno sostenuto e collaborato al progetto – Ci sono stati imprevisti, ma grazie all’impegno di tutti siamo riusciti a riportare questo arco e la cappella al loro antico splendore. Oltre ai lavori programmati siamo contenti di essere riusciti a finanziare anche l’illuminazione della cappella».
Monsignor Gaetano Bonicelli, prima di dare la benedizione alla cappella restaurata ha sottolineato l’importanza del ricordo dei caduti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale e «I nostri antenati hanno voluto che i nostri caduti fossero collegati alla nostra tradizione religiosa così hanno creato questo arco e la cappella che io ho la gioia di benedire dopo questo importante intervento di restauro”.
«Ringraziamo il Lions Club e le tante aziende che hanno contribuito a restaurare questo arco – ha detto il consigliere di Comunità Montana di Scalve Stefano Magri – non solo un biglietto da visita per Vilminore ma anche un simbolo di tutta la Val di Scalve. La partecipazione delle aziende del territorio è un’ulteriore testimonianza dell’operosità della valle e della nostra capacità di fare sistema per ottenere risultati».
«Quest’arco che è uno dei simboli di Vilminore, meritava un intervento riqualificazione – ha detto Pietro Orrù, sindaco di Vilminore che ha ringraziato i Lions e il past president oltre alle imprese – grazie a questo intervento di restauro strutturale ed estetico potremo godere di questo manufatto ancora per tanti anni».
Dopo la benedizione e il taglio del nastro è stata scoperta anche la targa posta davanti all’arco che riporta i promotori dell’intervento e attraverso un Qr code rimanda ad una pagina dove è riportata la ricerca storico artistica effettuata da Angela Grignani, vice presidente dei Lions.
Il restauro, del valore di oltre 100mila euro, si è concretizzato grazie alla sensibilità e al contributo di Comunità Montana di Scalve, Comune di Vilminore di Scalve, Fondazione Credito Bergamasco, Cobet, Gi. Mec, Graphicscalve, IM Ponteggi, Impresa Duci, Moreschi, Paola Lenzi, oltre ai soci Lions e alla fondazione distrettuale Lions “Bruno Bnà”. A coordinare l’intervento lo Studio Architetti Oprandi di Clusone, mentre il restauro è stato affidato al team dello Studio Villa 70, con un lavoro di squadra svolto dai restauratori Luca Villa, Stefano Lavesi e Simona Soldati e l’esecuzione delle opere all’impresa Duci e altre del territorio.