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Il turismo golfistico in Italia vale circa 200 milioni di euro l’anno, di cui un terzo è concentrato in Lombardia, pari a poco meno di 70 milioni di euro. Sono alcuni dei dati diffusi dalla Fig, Federazione italiana golf, per il 2015. Cifre importanti che hanno margini di crescita non trascurabili: i giocatori nel mondo sono, infatti, circa 25 milioni e, secondo gli esperti, aumenteranno del 5 per cento nei prossimi due anni. Tra l’altro, il Bel Paese è entrato, nel 2014, fra le prime 10 destinazioni golfistiche mondiali, dopo l’esito positivo dell’organizzazione dell’International Golf Travel Market di Como.

Ed è proprio la Lombardia ad avere la maggiore attrattività per i giocatori internazionali grazie ai sui 72 Golf club su 414 italiani e ai 28 percorsi a 18 buche. Secondo i dati della Fig, nel 2015, la Lombardia ha registrato 165mila green fees stranieri, un terzo del totale nazionale. Si tratta degli ingressi nei campi effettuati da giocatori non soci che, in Lombardia, hanno generato una ricaduta economica, per gli stessi Club, di circa 8,2 milioni di euro in un anno su 27,5 milioni a livello nazionale. L’area che ha avuto maggiore successo, secondo la Federazione, è stata quella vicina al Lago di Garda, Lago di Como e Lago Maggiore, grazie anche al microclima, che consente di giocare anche durante l’inverno, e alla vicinanza con il mercato tedesco, svizzero e francese. I golfisti, tra l’altro, amano i circuiti organizzati, con tappe in diversi Club e in diversi territori e la vicinanza tra la Lombardia, il Piemonte e il Veneto, con i loro 65 campi a 18 buche sui 141 in Italia, potrebbe favorire una circuito golfistico nel nord Italia.

La spesa del turista golfista è tre volte superiore a quella di una normale vacanza: si aggira intorno ai 1.200 euro a persona e vale per l’indotto circa 165 milioni di euro l’anno, di cui 55 milioni in Lombardia. Le spese di un golfista in un viaggio di golf, spiegano dalla Fig, vanno a beneficio del Club soltanto per il 15 per cento, mentre il 75 per cento delle restanti spese contribuiscono ad arricchire l’economia locale (alloggio, trasporti interni, rental car, shopping, bar, ristoranti). Il rimanente 10 per cento è, invece rappresentato dal costo medio del volo aereo. Tra l’altro, insieme ai golfisti, viaggiano normalmente gli accompagnatori non giocatori, i quali trascorrono la loro vacanza alla scoperta di quello che offre il territorio, in termini di bellezze paesaggistiche, culturali e specialità gastronomiche. Un golfista in vacanza gioca in media una volta ogni due giorni e genera, secondo i dati della Federazione, oltre un milione di pernottamenti in strutture alberghiere ed extralberghiere per un valore di 55 milioni di euro l’anno, calcolando una media di 50 euro a notte a persona. In Lombardia la ricaduta è di circa il 33 per cento, pari a oltre 18 milioni di euro.

Secondo gli esperti i nuovi mercati da conquistare sono quelli asiatici dove la crescita di golfisti è più forte, così come l’economia e il potere d’acquisto. Per questo la Fig ha promosso il progetto d’eccellenza nazionale Italy Golf & More, in grado di attirare questi golfisti a provare i campi del Bel Paese, creando un itinerario golfistico italiano ben strutturato e organizzato che comprenda un mix di golf e cultura partendo da Roma, passando per Firenze e Bologna per poi concludersi a Milano o a Venezia.

Negli ultimi 12 mesi il gruppo Italy Golf & More ha raggruppato 11 Regioni italiane: Lombardia, Lazio, Friuli Venezia Giulia capofila del progetto, Veneto, Liguria, Lazio, Puglia, Sicilia, Piemonte, Umbria e Marche, e la Federazione Italiana Golf in rappresentanza delle altre Regioni.