Si rinnova anche quest’anno l’adesione dell’ASST Papa Giovanni XXIII alla Giornata Mondiale Senza Tabacco. Venerdì 31 maggio all’Ospedale di Bergamo, nei pressi dell’ingresso Est, sarà allestito – a cura della Commissione interna lotta al tabagismo presieduto da Paola Bagarella – un gazebo informativo, dove sarà possibile parlare con gli specialisti, ricevere informazioni sui danni provocati dal tabacco e sottoporsi al test di misurazione del monossido di carbonio.
L’iniziativa sarà replicata anche nell’atrio dell’Ospedale di San Giovanni Bianco, dove sarà posizionata una postazione informativa presidiata da un pneumologo, che sarà a disposizione per spiegare la pericolosità del fumo e somministrare test per misurare la dipendenza e la motivazione a smettere.
Al gazebo nella Hospital Street dell’Ospedale di Bergamo, come da tradizione, saranno presenti anche i volontari della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori LILT Onlus Bergamo e gli studenti dei quattro i corsi di Laurea dell’Università di Milano Bicocca con sede a Bergamo (Fisioterapia, Infermieristica, Ostetricia, Tecniche di radiologia medica, per Immagini e Radioterapia) che hanno frequentato il corso di counseling motivazionale breve, noto anche come minimal advice o brief advice per la disassuefazione da fumo con docenti dell’ATS di Bergamo.
“Dallo scorso anno gli studenti di tutti e 4 i corsi di laurea per le professioni sanitarie vengono formati al couseling, tecnica di promozione dei corretti stili di vita nei confronti dei pazienti che presentano fattori di rischio comportamentali, come appunto il fumo – ha spiegato Enrica Capitoni, responsabile della Formazione universitaria del Papa Giovanni XXIII -. Si tratta di porre poche domande per arrivare ad una valutazione dell’abitudine al fumo e dello stato motivazionale del paziente a smettere. E’ un primo passo per approcciare il fumatore e capire come si pone rispetto all’abitudine al fumo”.
Gli studenti e i volontari LILT distribuiranno anche materiale informativo, consegneranno ai passanti una mela o un pacchetto di biscotti in cambio di una sigaretta e doneranno piantine di erbe officinali alle neomamme e future mamme e gadget ai genitori dei bambini ricoverati.
Se nelle ultime due edizioni il focus erano state soprattutto le donne, in aumento tra la popolazione fumatrice, quest’anno al centro dell’attenzione ci sono gli adolescenti, che secondo gli ultimi dati iniziano a fumare sempre prima.
“Secondo i dati riportati dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2018, oltre il 47% dei giovanissimi fuma o utilizza sigarette elettroniche saltuariamente; nell’età compresa tra i 14 e i 17 anni l’11,1% è fumatore abituale e il 13,9% occasionale – ha commentato Lucia De Ponti, segretario LILT Onlus di Bergamo –. È molto preoccupante anche l’utilizzo della sigaretta elettronica tra i giovanissimi, che spesso precede il passaggio al fumo di sigaretta”.
“Anche ai giovani deve arrivare il messaggio che il fumo è un fattore di rischio per numerose patologie, dalle malattie respiratorie gravemente invalidanti come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) alle malattie cardiovascolari, dai tumori alle conseguenze dannose ormai accertate sull’apparato riproduttivo, sulla fertilità e sullo sviluppo del feto – ha spiegato Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Un’abitudine iniziata per gioco, per emulazione, per sentirsi grandi e parte di un gruppo può diventare presto una dipendenza molto difficile combattere e una minaccia concreta per la propria salute”.
Per chi tenta di dire basta alle sigarette ma da solo non ce la fa, può rivolgersi, senza obbligo di prescrizione medica, al Ser.D. di via Borgo Palazzo 130 (ingresso 10B – tel. 035.2676394 – mail: serdbg.segreteria@asst-pg23.it) o alla LILT, che organizza corsi di disassuefazione al fumo (maggiori informazioni sul sito http://legatumoribg.it/voglio-smettere-di-fumare/).
Nella foto allegata, un’immagine dello stand dello scorso anno.