L’infezione da Papilloma virus (HPV Human Papilloma Virus) è molto diffusa ed è trasmessa prevalentemente per via sessuale. Spesso è transitoria e asintomatica, altre volte si manifesta con lesioni benigne della cute e delle mucose.
Più raramente, se il virus permane nell’organismo, in quanto il sistema immunitario non riesce a debellarlo, può causare, tramite vari passaggi, il tumore del collo dell’utero. Si tratta dell’unico tumore riconosciuto come totalmente riconducibile a una causa infettiva.
Il tumore solitamente si sviluppa dopo 7-15 anni dall’inizio del contagio. Sono stati individuati 120 ceppi di HPV. 12 sono i ceppi ad alto rischio e in particolare gli HPV 16 e 18 sono quelli più frequentemente implicati nell’evoluzione tumorale dell’infezione. I sierotipi 6 e 11 sono responsabili di più del 90% dei casi di verruche e condilomi genitali.
La diagnosi precoce delle lesioni da HPV si pone con un PAP test associato ad un HPV test che consente di individuare la presenza del virus ed anche di classificare il sierotipo. Se eseguito costantemente ogni 2-3 anni il PAP test consente di ridurre del 70% il rischio di sviluppo di un tumore del collo dell’utero. E’ un test di rapida esecuzione durante una visita ginecologica e consiste nel prelievo di alcune cellule della mucosa del collo uterino con uno spazzolino conico, previa dilatazione con uno speculum, del canale cervicale.
Il PAP test ancor prima della diagnosi di tumore del collo dell’utero ha lo scopo di porre diagnosi delle displasie di vario grado che precedono lo sviluppo del vero e proprio tumore. Una delle lesioni più frequenti è LSIL (lesione intraepiteliale squamosa di basso grado) o CIN1: la sigla CIN sta per cervical intraepithelial neoplasia, che significa neoplasia intraepiteliale cervicale di livello 1, ovvero solo un terzo circa delle cellule cervicali è anomalo. Si tratta di lesioni che devono essere confermate con la colposcopia e la biopsia, assai difficilmente possono evolvere in carcinoma e nella maggioranza dei casi si risolvono spontaneamente e non richiedono alcun trattamento. L’evoluzione positiva e spontanea è più frequente nelle giovani donne, alle quali quindi si propone una rivalutazione a 6 mesi. I casi di LSIL/CIN1 in donne meno giovani e di lesioni persistenti possono richiedere, invece, un trattamento ablativo con laser.
Più raro è il riscontro di HSIL o CIN 2. HSIL sta per lesione intraepiteliale squamosa di alto grado o CIN 2 indica che circa due terzi delle cellule cervicali sono anomale.
Si tratta di displasie a moderato rischio di progressione, che se confermate con una colposcopia con eventuale biopsia, indicheranno nella maggior parte dei casi un intervento di conizzazione o CONO LEEP. La terapia di LSIL e HSIL si basa rispettivamente sulla laser- vaporizzazione e sulla conizzazione o CONO LEEP.
La laser-vaporizzazione consiste nella distruzione della lesione mediante impiego di radiofrequenze che causano una vaporizzazione del tessuto
La conizzazione consiste, invece, nell’asportazione di un frammento conico o semisferico di cervice uterina interessato dalla lesione a scopo sia diagnostico che terapeutico. Fondamentale la prevenzione con il vaccino Gardasil che va effettuata nelle adolescenti. Ci sono in commercio 3 tipi di Gardasil : il Gardasil 2 o bivalente che è diretto contro i sierotipi 16 e 18, il Gardasil 4 o tetravalente che protegge per 4 siero tipi di HPV : 6, 11, 16, 18 e il Gardasil 9 o nonavalente che protegge per 9 sierotipi di HPV: 6, 11, 16, 18, 31, 33, 45, 52, e 58.
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