Tra una settimana la campanella riporterà sui banchi gli studenti camuni. A Boario l’anno scolastico comincerà con una novità: alla scuola secondaria, infatti, partirà la sperimentazione del metodo Montessori, solitamente usato solo alla primaria.
47 ragazzi di due sezioni inaugureranno il loro ingresso alle medie con una modalità tutta nuova. L’approccio montessoriano propone la divisione della classe in sottogruppi, ciascuno dei quali riceve le spiegazioni sulla base dei propri interessi. Così facendo l’apprendimento sarà reale, e non solo finalizzato ad una verifica per poi sbiadirsi subito dopo averla consegnata. Gli studenti diventano i capitani della loro stessa barca, prendono in mano il timone e scelgono la rotta da percorrere. Gli insegnanti si trasformano in fari, controllando che il programma proceda sotto tutti i fronti.
Forse per la prima volta i ragazzi sono gli artefici del loro apprendimento, ribaltando l’idea tradizionale che abbiamo della scuola. Un posto in cui si deve stare seduti composti, pronti a prendere appunti come tanti piccoli soldatini che pendono dalle labbra dei docenti. A volte studi quello che ti piace, altre – la maggior parte – quello che ti chiederanno all’interrogazione. Allora lo fai controvoglia, perché anche il miglior studente non si diverte ad imparare argomenti di cui gli interessa poco. Se invece parte dai ragazzi la curiosità verso una determinata tematica, allora anche lo studio sarà proficuo e l’apprendimento duraturo.
L’Istituto Comprensivo Darfo 2 si propone – ancora una volta – come capofila delle novità educative. Già un paio di anni fa la scuola aveva introdotto il modello delle high school americane, in cui sono gli studenti a cambiare aula e non gli insegnanti. Una pratica che ha mostrato fin da subito i benefici, sia sul corpo docente che sui ragazzi.
L’approdo del metodo Montessori alla scuola secondaria è una scommessa che tutti sperano di poter vincere. Professori, alunni e famiglie saranno osservati speciali durante la sperimentazione che potrebbe portare alla costituzione di una vera e propria scuola secondaria montessoriana. Un progetto ambizioso e importante, prova di come anche le piccole realtà siano un terreno fertile per i cambiamenti.
Maria Ducoli