Il dolore addominale è un sintomo che ciascuno di noi ha provato più volte nella propria vita. In medicina l’addome è stato definito “la tomba del medico” in quanto spesso il dolore addominale ha delle caratteristiche e delle sedi che rendono molto difficile una precisa diagnosi se non con l’ausilio di esami strumentali più approfonditi. Comunque anche una palpazione ed una auscultazione attenta dell’addome possono già dare delle indicazioni molto utili per giungere ad una corretta diagnosi. Innanzitutto bisogna affermare che fortunatamente le cause più frequenti di dolore addominale sono delle patologie benigne e spesso a risoluzione spontanea dell’apparato gastroenterico come gastroenteriti virali, coliti, sindrome del colon irritabile, quest’ultima è una disfunzione del colon, l’ultimo tratto dell’intestino, che in certi momenti si contrae troppo provocando dolori addominali crampiformi e diarrea, in altri momenti invece il colon si contrae poco e provoca quindi stitichezza. La sindrome del colon irritabile è tipicamente una patologia psicosomatica e si riacutizza quindi in caso di stress psicoemotivo. Altre volte invece il dolore addominale può essere la spia di patologie anche molto gravi di organi situati all’interno dell’addome. Una causa frequente di dolore addominale sono i calcoli della colecisti, sono delle concrezioni che si formano in seguito alla anomala deposizione di colesterolo, bile e sali di calcio che possono provocare una colecistite acuta o una colica biliare, patologie che si manifestano con un intenso dolore localizzato al quadrante superiore destro irradiato anche al dorso, spesso si associa anche vomito biliare (liquido verde scuro). Un’altra causa di dolore ai quadranti superiori sono le ulcere gastriche e duodenali, in questo caso il dolore è solitamente localizzato al quadrante superiore centrale (epigastrio) e si rende più palese a digiuno e di notte tanto che viene definito “fame dolorosa” mentre si attenua con l’assunzione di cibo. Le cause più frequenti di dolore ai quadranti medi, cioè al fianco destro e sinistro, sono le coliche renali. La colica renale è provocata da un calcolo in partenza dal rene che si incunea nell’uretere, sottile via urinaria che collega il rene alla vescica, e si manifesta con un dolore molto intenso che si irradia all’inguine e alla schiena associato a vomito e a disturbi urinari. La colica renale si risolve quando il calcolo arriva nella vescica. Tra le cause di dolori addominali nei quadranti bassi una abbastanza frequente è l’appendicite acuta, in questo caso il dolore inizia in fossa iliaca destra (quadrante inferiore destro) per poi estendersi a tutto l’addome, anche in questo caso il dolore si associa a vomito e successivamente a febbre. Un dolore al quadrante medio inferiore (ipogastrio) è invece provocato da patologie della vescica, soprattutto cistiti, o dell’utero, in quest’ultimo caso il dolore si irradia tipicamente in regione sacrale. Un dolore al quadrante inferiore sinistro, nella maggior parte dei casi è provocato da una diverticolite, cioè una infiammazione dei diverticoli, che sono delle anomale estroflessioni della mucosa del colon che si formano principalmente, in seguito a stipsi cronica, nel sigma, che è la parte terminale del colon prima del retto. Una grave causa di dolore addominale diffuso a tutti i quadranti è la peritonite. La peritonite consiste in una infiammazione/ infezione del peritoneo (membrana che riveste tutti gli organi all’interno dell’addome e l’interno della parete addominale). E’ provocata dalla perforazione di un organo addominale (colecisti, appendice, diverticolo) ed è una patologia grave che mette a repentaglio la vita del paziente, in quanto si associa ad un quadro di shock settico, i germi cioè vanno rapidamente in circolo provocando una setticemia. Infine analizziamo soprattutto cosa non fare in presenza di un dolore addominale: non applicare la borsa dell’acqua calda che può dare un sollievo momentaneo, ma successivamente provoca un’accentuazione della infiammazione, non assumere antispastici (buscopan,) senza consultare un medico, perché possono ridurre la sintomatologia occultando però una grave patologia.
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