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I nuovi fasti di San Pellegrino Terme

La stazione termale riacquista lustro: riaperte le terme, ristrutturato il casinò, ora il mega progetto per lo storico stabilimento d’imbottigliamento dell’acqua.

Fosse una favola, sarebbe comunque a lieto fine: il borgo di San Pellegrino deve la sua fama alla sua celebre sorgente, raccontata anche da Leonardo da Vinci e che a partire da fine Ottocento consentì al paesello della val Brembana di diventare un elegante centro termale, meta di un turismo raffinato e internazionale. Fu la stessa società d’imbottigliamento delle acque a farvi sorgere palazzi in splendido stile liberty: le terme, appunto, ma anche un casinò e il grand hotel. Poi però tali strutture caddero poco a poco in disuso, mentre le bottiglie diventavano sempre più patrimonio delle tavole di tutto il mondo.

E’ bello, quindi, che proprio in questi anni in cui il paese è sulla via del rilancio (il centro termale ha ripreso la propria attività il 19 dicembre 2014 scorso, utilizzando i vecchi, magnifici edifici dell’ex hotel Terme-Milano: ora fa 130mila visitatori l’anno. E il casinò è stato completamente restaurato e ampliato ed è ora utilizzato per meeting, congressi e matrimoni) anche lo stabilimento della Sanpellegrino Spa sia sul punto di mutare volto, diventando un ulteriore fiore all’occhiello. E se il simbolo della società è una stella rossa (erano così contrassegnati i prodotti italiani di qualità che tra Ottocento e Novecento suscitavano ovunque ammirazione); e se la sua acqua è beniamina delle stelle della cucina, come testimonia la partnership con Identità Golose… ecco, non potevano che essere le maggiori archistar mondiale a essere coinvolte nell’ambizioso piano, che è stato presentato nei mesi scorsi: quattro tra i più illustri studi di architettura del mondo hanno svelato i loro innovativi e futuristici progetti per ridisegnare la fabbrica dove viene imbottigliata la storica acqua S.Pellegrino.

Il danese BIG (Bjarke Ingels Group), l’olandese MVRDV, il norvegese Snøhetta e l’italiano Michele De Lucchi hanno raccontato le loro visioni a una autorevole giuria coordinata dal professor Luca Molinari e composta, tra gli altri, anche da Stefano Agostini, presidente e ad del Gruppo Sanpellegrino, da Giulio Cappellini, designer, architetto e fondatore di Cappellini, e da Laudomia Pucci, ceo di Emilio Pucci, griffe della moda. I quattro studi sono stati coinvolti nella gara di architettura su scala internazionale voluta da Sanpellegrino con lo scopo di rinnovare la propria casa a San Pellegrino Terme attraverso un design innovativo e tecnologicamente avanzato. La nuova struttura ha lo scopo di armonizzare la natura estetica dello stabilimento con il territorio circostante, prestando particolare attenzione all’immagine e ai valori del marchio S.Pellegrino che, sin dalla sua nascita nel 1899, ha sviluppato il suo impegno per l’innovazione e il progresso tecnologico.

E’ bello che la società, oggi multinazionale, voglia ora regalare un nuovo fascino alla propria “casa” (l’attuale struttura è del 1960 e sconta il passare del tempo nonché logiche superate), in uno sforzo che è anche una testimonianza dello stretto legame tra S.Pellegrino e il suo terroir, il luogo dove tutto è cominciato, e serve a riportare San Pellegrino Terme agli anni d’oro della Belle Époque, quando la città era un luogo esclusivo d’incontro per l’aristocrazia europea. I quattro studi hanno poi sviluppato i loro progetti cercando di coniugare le nuove tendenze dell’architettura con i valori del marchio e il contesto naturale in cui il sito produttivo è collocato. «I progetti presentati ci hanno davvero stupito – ha affermato Agostini – Tutti e quattro gli studi di architettura hanno interpretato la storia e i valori del nostro marchio talmente bene che sarà estremamente difficile determinare un vincitore. D’altra parte è per questo che abbiamo invitato a prendere parte a questa gara studi di statura internazionale; vogliamo assicurarci che la nuova casa di S.Pellegrino, destinata a diventare il fiore all’occhiello del nostro Gruppo, possa stupire i visitatori che verranno a trovarci da ogni parte del mondo». E Clément Vachon, direttore Comunicazione e International Relations per Sanpellegrino: «Siamo nati qui e ci teniamo a ribadirlo. S.Pellegrino significa oggi 1 miliardo di bottiglie vendute ogni anno in tutto il mondo, ma non dimentica il legame con la propria casa. Siamo dal 1899 una storia di successo: dopo 115, interveniamo sulla nostra sede per porla in linea con l’immagine del Gruppo».

Entro il prossimo gennaio l’azienda annuncerà il vincitore e le tempistiche di realizzazione. Gli aggiornamenti sulle diverse fasi del progetto saranno disponibili sul sito www.sanpellegrino.com e sui canali digital e social di S.Pellegrino.

 


 

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