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roby facchinetti

I “fantastici 12”: personaggi Bergamaschi, mese per mese

La “penna fine” di Roby Facchinetti
Questo mese è dedicato a Roby Facchinetti, il genio creatore dei più grandi successi musicali dei Pooh, dalla sua tastiera ha dato forma e voce ai testi di questo gruppo amatissimo italiano ci ha fatto, almeno una volta nella vita, cantare a squarciagola.

Camillo Facchinetti meglio conosciuto come Roby, nato il primo maggio del 1944 ad Astino (Bergamo), è un cantautore, compositore e tastierista italiano, noto principalmente per la sua strepitosa carriera nei Pooh. Questo gruppo italiano così adorato ci ha accompagnato con le loro canzoni nei momenti di festa, di gioia, ma anche in quei periodi che siamo stati un po’ giù e che abbiamo trovato conforto nelle parole dei loro testi delle canzoni, scritti principalmente da Roby.
È il primo di cinque figli, ma è la sua precoce passione per la musica che lo contraddistinguono, portando i suoi genitori ad iscriverlo all’età di otto anni al Conservatorio “Donizetti” di Bergamo. A 14 anni con la sua primissima band, “I Monelli”, iniziano a esibirsi nelle “balere” della provincia. Ma è a Rimini che arrivano le prime grandi opportunità per “farsi strada”; il gruppo incontra Paolo Bacilieri, gestore di un locale mondano di Riccione che vuole dar loro un’opportunità. È il 1964 quando egli decide di girare l’Italia, fin quando una sera a Bologna la sua attuale band “Pierfilippi e Les Copains” suona insieme ai Pooh, un gruppo rock melodico già formato da tempo. Ma la bravura di Facchinetti non rimane indifferente alla band che gli propone di unirsi a loro, in sostituzione di Bob Gillot.
La parola di questo periodo è: cambiamento. Il nuovo gruppo, la scelta del nome d’arte in Roby Facchinetti, portano il riservatissimo musicista a diventare la vera e propria “penna” della band. Fino al 1971 la composizione musicale è tutta nelle sue mani, non che disdegnasse il microfono o non avesse voce, ma il talento del nostro artista, è il saper scrivere testi pieni di emozione e significato.
Le sue capacità gli permettono di incidere tre album da solista:
• nel 1984 esce “Roby Facchinetti”,
• nel 1993 “Fai col cuore”, il secondo album registrato con un’orchestra sinfonica, più introspettivo rispetto al precedente.
• nel 2014 “Ma che vita la mia” che contiene anche un duetto con il soprano Valeria Caponnetto Delleani. Successo confermato tanto da essere al primo posto della classifica degli album più venduti in Italia.
Il suo ruolo di leader vocale continua per tutti gli anni Ottanta e si conferma in occasione della vittoria Sanremese del 1990, dove a Roby viene affidata una parte importante del pezzo Uomini soli.
Il suo talento quasi innaturale nello scrivere, gli ha permesso nel 1991 di elaborare due brani per Marcella Bella.
Il suo carisma, la sua carriera e la sua simpatia fanno sì che nel 2015 insieme al figlio Francesco sono coach del talent show The Voice of Italy, che vincono con Fabio Curto.
Nel 2017 è uscito il suo nuovo cd “Insieme” realizzato in coppia con l’amico e storico collega Riccardo Fogli. L’anno dopo partecipano al Festival di Sanremo, piazzandosi alla diciottesima posizione.
La loro melodia, le parole piene di significato e l’armonia dei testi creano un mix di emozioni nell’ascoltare le loro canzoni. Per questo motivo, nel mese più festoso di tutti, ho deciso non di consigliarvi, ma di regalarvi una delle canzoni più belle, a mio parere, dei Pooh. Il titolo è “E non serve che sia Natale”, calzando a pennello con il periodo in cui siamo. Pubblicata nel 1994, ma anche oggi, quando la si ascolta, è di una contemporaneità straordinaria.
Il significato di questo testo è davvero profondo e porta gli ascoltatori a riflettere sul senso della vita, soprattutto in occasione del Natale, suggerendoci significative osservazioni. I soldi, le guerre, le gelosie, la negatività ci deviano dal valore vero e dall’importanza delle cose tanto che confondono le nostre priorità, distaccandoci dal senso vita. I Pooh ci dicono che non dovremmo aspettare il Natale per renderci conto che qualcosa non va nella nostra vita e che solo in questo periodo ci ricordiamo delle priorità e dei valori veri e puri della vita. Non serve che sia Natale per riscoprire sé stessi; ogni giorno dovremmo creare quella magia che è caratteristica di questa festività e rendere la nostra vita migliore, giorno dopo giorno.
articolo curato da
Greta Scanzi

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