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Gianico: da casa confiscata alla mafia a simbolo contro la mafia

Anche quest’anno l’estate con Libera sarà all’insegna della corresponsabilità, della scoperta e dell’impegno. “E!State Liberi! – Campi di impegno e formazione sui beni confiscati” è un progetto finalizzato alla valorizzazione e alla promozione del riutilizzo sociale dei beni confiscati e sequestrati alle mafie, nonché alla formazione dei partecipanti sui temi dell’antimafia sociale e alla conoscenza dei territori coinvolti. Purtroppo, la bellezza della Valle Camonica non ha impedito alle organizzazioni mafiose di contaminare il territorio.

Proprio per questo motivo, uno dei campi si svolgerà a Gianico, dove risiede un’unità immobiliare per uso abitativo dislocata su tre piani e confiscata alla mafia in via definitiva nel 2002. Nel 2018 venne assegnata al comune di Gianico affinché venisse utilizzata a fini sociali, ma rimase occupata fino a febbraio 2020, quando il comune ne acquisì finalmente la piena disponibilità. Tramite un bando per l’assegnazione che prevedeva che la concessione fosse destinata ad enti e associazioni con finalità sociale, a giugno è stata assegnata all’associazione multietnica “Terre Unite” di Passirano, che si occupa della promozione femminile e delle pari opportunità.

Il campo avrà luogo tra il 2 e il 9 agosto e ospiterà 17 ragazzi provenienti dal Nord Italia tra i 18 e i 35 anni. “Il Comune di Gianico è stato strepitoso come disponibilità – spiega Gian Battista Raffetti, il referente dell’associazione Libera presidio di Valle Camonica – assegnando il bene alla comunità con un bando pubblico all’associazione che si è fatta avanti”. Le attività manuali che i ragazzi dovranno svolgere per ridare vita al bene confiscato prevedono lo sgombero di materiali vari, la tinteggiatura di pareti e serramenti, la sistemazione del giardino e altre piccole attività.

“Questo campo vuole essere anche un modo di sensibilizzare la cittadinanza – aggiunge Gian Battista Raffetti – affrontando insieme i temi dell’antimafia e della giustizia sociale, del riutilizzo dei beni confiscati, intervenendo per ripristinare uno dei beni presenti sul territorio. Tratteremo le tematiche delle mafie al Nord e del “caporalato” in Franciacorta e faremo memoria delle vittime innocenti insieme ad un loro familiare per meglio comprendere la realtà del territorio”. “E!State Liberi!” si delinea come un progetto capace di indirizzare nei confronti di queste realtà un prezioso contributo in termini partecipativi e promozionali. “Poter rendere a servizio della comunità un bene sequestrato – conclude Raffetti – è un traguardo di cui andare fieri, non solo come Libera, ma come cittadini”.

Francesco Moretti

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