Più di 490mila prodotti sequestrati per contraffazioni, 10 distributori controllati ed identificati 13 casi di affitti “in nero”, questo parte del bilancio dei controlli estivi della Guardia di Finanza di Brescia.
Dal 1° luglio al 31 agosto 2017:
- Oltre 130 sono stati i servizi straordinari svolti;
- individuati 4 venditori abusivi;
- 135 lavoratori non assunti o pagati con il sistema del “fuori busta”;
- 13 casi di affitti “in nero”;
- sequestrati circa 490.000 prodotti per contraffazione, tutela del made in Italy, tutela della sicurezza dei consumatori e per la alterazione del logo “CE”;
- 10 distributori stradali controllati, 3 gestori di impianti risultati irregolari per violazioni alla rendicontazione del carburante;
- identificati 22 soggetti a seguito degli accertamenti sui trasferimenti di denaro tramite “money transfer”.
Brescia – Lotta all’evasione fiscale, anche internazionale; agli sprechi di risorse pubbliche e alla corruzione; contrasto patrimoniale alle “mafie”; lotta ai traffici illeciti ma anche azioni di controllo, nel periodo estivo, nelle zone di villeggiatura che hanno visto un’intensificazione a vantaggio delle imprese regolari e a protezione dei cittadini.
Anche quest’estate, infatti, nel territorio bresciano la Guardia di Finanza ha partecipato al piano straordinario di interventi a tutela dell’economia legale con particolare riguardo alle aree a maggiore vocazione turistica.
Nel complesso, sono stati scoperti 4 venditori abusivi in assenza di licenze e permessi previsti dalla normativa sul commercio e di pubblica sicurezza.
Sotto controllo sono finiti anche i proprietari di seconde e terze case per gli affitti nelle località di villeggiatura: nei 19 interventi effettuati, sono stati riscontrati 13 casi di irregolarità.
Sono, invece, 135 i lavoratori “in nero” o irregolari scoperti in questa stagione estiva, 79
quelli stranieri.
Nello specifico, la Tenenza di Pisogne, nel corso dei controlli, ha scoperto 3 società, operanti nel settore della fornitura di lavori di meccanica generale, che tra il 2013 ed il
2016, oltre a non presentare le dichiarazioni dei redditi, avrebbero eluso la normativa sul lavoro ponendo in essere fittizi contratti di appalto per fornire illecitamente manodopera a basso costo ai rispettivi clienti. Il fenomeno della “interposizione abusiva di manodopera” riscontrata dai militari ha permesso di contestare alle società l’impiego di 94 lavoratori considerati “irregolari”, poiché in realtà gli stessi risultavano impiegati effettivamente e stabilmente quali “dipendenti” delle aziende presso cui prestavano di fatto la loro opera. A conclusione dell’attività svolta, alle 3 società “fornitrici” di manodopera è stata comminata una sanzione amministrativa pari a 150.000 euro. Inoltre, i 3 camuni responsabili delle aziende sono stati denunciati all’A.G. per non aver dichiarato redditi per circa 2 milioni di euro ed I.V.A. per 430.000 euro, e per aver omesso, inoltre, di versare imposte per oltre 520.000 euro.
Nella lotta alla contraffazione e alla commercializzazione di prodotti pericolosi sono stati sequestrati 487.988 articoli e denunciati 4 responsabili.
In tale ambito, la Tenenza di Salò ha individuato e sequestrato, presso un punto vendita di Roè Volciano (BS) gestito da cittadini di etnia cinese, decine di articoli di varia natura (componenti elettrici, accessori per auto, ecc.) riportanti il logo “CE” difforme rispetto a quanto stabilito dalla vigente normativa. Tale marchio attesta la conformità del prodotto ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalle norme comunitarie ed indica ai consumatori che il bene in commercio risponde ai requisiti essenziali di sicurezza e può circolare liberamente nello Spazio Economico Europeo.
I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito ai finanzieri di individuare il soggetto importatore e distributore dei prodotti sequestrati, una società ubicata in provincia di Padova, anch’essa gestita da cittadini cinesi, presso la quale, su disposizione della Procura della Repubblica di Brescia, sono stati rinvenuti e sequestrati ulteriori 259.000 articoli riportanti l’irregolare marcatura “CE”, per un valore pari a circa 400.000 euro, e di oltre
155.000 articoli riportanti indicazioni mendaci sull’origine dei beni, per un valore di circa 200.000 euro. Relativamente a tale ultima violazione, è stata accertata la commercializzazione di articoli per animali da compagnia (pettorine, guinzagli, collari, ecc.) le cui confezioni riportavano, ben visibile, la presenza del tricolore italiano nonostante fossero importati da Paesi extracomunitari, inducendo in errore il consumatore il quale può ritenere, erroneamente, che il prodotto sia di origine italiana.
Nel corso della medesima attività, infine, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro amministrativo 33.000 articoli privi delle indicazioni minime di legge per il consumatore in quanto mancanti delle informazioni in lingua italiana, in violazione del Codice del Consumo, per un valore di 55.000 euro.
Effettuati 11 interventi, di cui 3 conclusi con esito irregolare, a contrasto del gioco e delle scommesse abusive, nel corso dei quali sono state sequestrati 3 videopoker illegali.
10 i distributori stradali di carburante controllati sul territorio della provincia: 4 le violazioni constatate riferite alla disciplina prezzi con sanzioni amministrative a carico di 3 gestori degli impianti.
Nell’ambito della tutela della spesa pubblica la Tenenza di Manerbio ha segnalato 5 cittadini extracomunitari per il reato di truffa ai danni dello Stato per aver percepito assegni sociali erogati dall’INPS senza possederne i previsti requisiti.
Controlli mirati, infine, sono stati effettuati nei confronti dei trasferimenti di denaro da un Paese all’altro, allo scopo di prevenire l’utilizzo dei circuiti di pagamento alternativi ai canali bancari per finalità di riciclaggio di proventi illeciti o di finanziamento del terrorismo: 6 gli accertamenti eseguiti presso gli sportelli di money transfer, con conseguente identificazione dei clienti.