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Anci Lombardia ha partecipato a un’audizione della Commissione consigliare regionale Affari Istituzionali in merito al PdL 349 sulla “Revisione delle procedure in materia di istituzione di nuovi comuni e di modifica delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali”. Michel Marchi, Presidente del Dipartimento Piccoli Comuni, Montagna, Unione dei Comuni e Forme Associative di Anci Lombardia, dopo la riunione ha considerato come “i processi di Fusione tra Comuni sono sicuramente una strada che deve e dovrà essere considerata prioritaria e indiscutibile nei prossimi anni. Tuttavia ribadiamo la necessità che tale soluzione rimanga facoltativa e a totale discrezione dei Sindaci.

Negli ultimi anni i processi di fusione hanno subito, nella stragrande maggioranza dei casi, brusche interruzioni dovute ad esiti referendari negativi. Si potrebbe analizzare in modo più approfondito la motivazione per la quale le popolazioni coinvolte non hanno saputo apprezzare o compreso i progetti di fusione presentati; quello che però oggi risulta essere più urgente è favorire questo strumento quale realmente utile alla vita delle amministrazione pubbliche comunali, soprattutto se piccole”.

Per Marchi “nei casi sopra citati è inevitabilmente avvenuta anche una sorta di delegittimazione del ruolo degli Amministratori che proponevano l’accorpamento dei Comuni. Anci Lombardia ritiene quindi necessario slegare l’esito referendario dal valore amministrativo espresso dalla singola Giunta o dal Sindaco. Non possiamo pensare che un quinquennio amministrativo sia totalmente giudicato negativamente solo per un “no” al referendum sulla fusione”. Per fare ciò è necessario che il “peso” del progetto di fusione sia meno impattante e possa essere gestito con modalità più flessibili e che consentano più passaggi pubblici”.

Il Presidente del Dipartimento Anci Lombardia ha quindi ricordato come “per questa ragione, già alcuni mesi fa, avevamo richiesto un intervento di Regione Lombardia in questo senso”, pertanto “oggi accogliamo con particolare favore la proposta inserita nel Pdl regionale 349 che permette la possibilità di adottare in Consiglio Comunale un progetto di Fusione, seguito poi da una serie di momenti di condivisione pubblica che possano culminare con l’indizione del referendum. Solo successivamente a questo si andrà in Consiglio con l’approvazione definitiva. Riteniamo che questa soluzione volga in favore dei Sindaci, delle Amministrazioni lombarde e di tutti quei Comuni che vorranno iniziare a ragionare su processi di Fusione”.