Nei boschi del Varesotto è stato trovato un cadavere in avanzato stato di decomposizione: il sospetto è che si tratti di Giovanni Belingheri, di 73 anni, residente a Colere, del quale si sono perse le tracce dallo scorso 20 aprile quando il pensionato si trovava nella zona dove vive il fratello con la famiglia.
Giovanni Berlingheri era uscito per una escursione nei boschi, ma da quel momento era svanito nel nulla e dunque subito è stata avanzata l’ipotesi che il cadavere trovato, nella zona dei boschi intorno a Castello Cabiaglio, zona nord della provincia di Varese, possa essere proprio quello dello scalvino. La zona del ritrovamento è un’area lussureggiante, molto frequentata dagli escursionisti e, in questo periodo anche dai raccoglitori di funghi. Al momento l’ipotesi degli investigatori è che si tratti proprio del Colerese, per il quale nella serata del 20 aprile i familiari avevano sporto denuncia di scomparsa ai Carabinieri della stazione di Laveno. Giovanni Belingheri era un grande camminatore, appassionato della natura e delle passeggiate all’aria aperta e ora sono in corso accertamenti, per stabilire l’identità di un corpo che per ora vede solo che la morte non è stata conseguenza di un fatto violento: le ipotesi più percorribili restano quella del malore o di un incidente. Venerdì mattina la macabra scoperta era stata fatta da un fungaiolo che ha subito chiamato le forze dell’ordine. Dai primi riscontri effettuati sul posto, è stato ipotizzato subito il collegamento con Giovanni Belingheri scomparso del 20 aprile. I resti ritrovati nei boschi verranno ora sottoposti a esami clinici più approfonditi, in particolare verrà compiuta una comparazione del Dna in modo da fugare ogni dubbio sull’identità. La decomposizione è compatibile con una esposizione alle intemperie di alcuni mesi, il che potrebbe supportare il sospetto che possa trattarsi del settantatreenne. A ore dovrebbe essere emesso il responso: a quel punto sarà possibile dare un nome allo sconosciuto.