Il numero dei componenti dell’equipaggio di un’ambulanza del 118 dipende dalla convenzione della associazione con l’AREU, acronimo che significa Azienda Regionale Emergenza Urgenza.
La convenzione dell’associazione di primo soccorso Santa Maria Assunta di Pisogne prevede un equipaggio costituito da un minimo di 3 componenti: 1 autista, un capo equipaggio o leader e uno o 2 soccorritori. Tutti i componenti devono essere abilitati al BLS ( Basic Life Support) cioè alla rianimazione cardiopolmonare e all’uso del DAE (Defibrillatore semi Automatico Esterno). L’ambulanza si reca al domicilio di un paziente oppure sul teatro di un eventuale incidente su segnalazione della centrale operativa che riceve direttamente la richiesta di soccorso. La centrale decide anche il tipo di codice (rosso, giallo, verde o bianco) e quindi l’eventuale accensione dei dispositivi acustici.
Per quanto riguarda la rianimazione cardiopolmonare, i principali strumenti a disposizione dei volontari sono : il pallone Ambu, il defibrillatore, l’ossigeno e le varie cannule per la disostruzione delle vie aeree. Una volta appurato che il paziente è in arresto cardiaco la prima cosa da fare è assicurarsi che le vie respiratorie siano libere e procedere quindi alla rianimazione cardiopolmonare. Si iperestende il collo e si applica il pallone Ambu. Prende il nome dall’azienda danese che l’ha brevettato e commercializzato dal 1956. E’ composto da un pallone di materiale plastico autoespandibile che è collegato ad una valvola unidirezionale. Questa a sua volta alimenta una mascherina che deve essere appoggiata alla bocca della persona. Premendo sul pallone, l’aria al suo interno viene spinta attraverso la valvola e quindi nei polmoni. Durante l’espirazione invece, la valvola blocca il ritorno dell’aria ricca di anidride carbonica. Il pallone ambu può essere anche collegato ad una fonte di ossigeno al fine di rendere più efficace la respirazione artificiale. La respirazione artificiale deve sempre essere preceduta e associata al massaggio cardiaco che consiste nel praticare delle compressioni sulla parte bassa dello sterno, in modo da provocare una sorta di spremitura del cuore con conseguente spinta del sangue nel torrente circolatorio, per fare ciò quindi le compressioni devono essere energiche e ritmiche, ogni 30 compressioni si associano 2 insufflazioni col pallone ambu , in età pediatrica 2 insufflazioni ogni 15 compressioni Un altro importante strumento per la rianimazione cardiopolmonare è il Defibrillatore semiautomatico esterno. Si tratta di un apparecchio che, tramite 2 piastre collegate al torace del paziente è in grado di leggere l’ECG e se indicato, di inviare una scarica elettrica in grado di far ripartire un cuore in arresto cardiaco. Attenzione però! Il successo dell’operazione si ha solo se l’arresto cardiaco è provocato da una aritmia chiamata fibrillazione ventricolare, che è la complicanza aritmica più frequente e più temibile di un infarto cardiaco.
Vi sono poi dei presidi che vengono utilizzati in caso di eventi traumatici. Uno di questi presidi è la barella a cucchiaio, è una speciale barella in alluminio costituite da 2 subunità che vengono poste ai 2 lati del traumatizzato e vengono poi unite con un gesto sincrono. Viene principalmente utilizzata per sollevare il paziente, mobilizzandone il meno possibile la colonna vertebrale, e trasferirlo quindi sulla barella spinale. Quest’ultima è una tavola di materiale molto resistente e con maneggevoli impugnature sul quale il paziente viene fissato con una speciale imbragatura che viene definita ragno, in modo da tenere sempre il più possibile immobile la colonna vertebrale. E’ anche radiotrasparente in modo che in pronto soccorso sia anche possibile eseguire delle radiografie senza spostare il paziente, prima che vengano escluse delle fratture vertebrali. Prima di effettuare uno spostamento del traumatizzato sulla barella a cucchiaio o sulla spinale è necessario immobilizzare la colonna cervicale con il collare cervicale, che è un collare rigido e imbottito.