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DPI, mascherine e guanti

Le mascherine protettive si distinguono in 2 tipi principali: le mascherine chirurgiche e le mascherine filtranti.
Le mascherine chirurgiche sono così denominate perché sono quelle indossate dai chirurghi durante gli interventi ed hanno lo scopo di non contaminare il campo operatorio.  Sono di forma rettangolare, sono costituite da tre strati di tessuto-non-tessuto e si fissano sul volto tramite elastici o lacci. Hanno lo scopo di proteggere chi le indossa anche se non completamente, ma soprattutto di impedire alla persona che la indossa di contagiare chi gli sta vicino. E’ evidente che se 2 persone, che sono per ragioni contingenti a distanza ravvicinata, indossano entrambe la mascherina chirurgica le possibilità di contagio sono estremamente basse. E’ sempre buona regola, se possibile, rispettare comunque la distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo. Per far capire la capacità filtrante in uscita delle mascherine chirurgiche possiamo fare un semplice esperimento: mettiamo un accendino acceso davanti alla bocca e al naso coperti con un foulard o con uno scalda collo e soffiamo forte, la fiamma si spegne. Facciamo la stessa cosa indossando una mascherina chirurgica, soffiando forte la fiamma non si spegne.
Altra tipologia di mascherine sono le mascherine filtranti, dette anche Filtranti Facciali di Protezione (da cui la sigla FFP). Sono realizzate in modo tale da bloccare le particelle molto piccole e quindi anche i virus. L’efficacia filtrante viene indicata con sigle FF da P1 a P3 a seconda della capacità crescente di protezione. In ambito sanitario vengono usate le FFP2 e 3, che hanno un’efficacia filtrante rispettivamente del 94% e del 99%. La capacità filtrante della mascherina non è però infinita: dopo qualche ora di utilizzo il tessuto perde di efficacia, anche se la capacità filtrante non si annulla del tutto. Questi tipi di mascherine possono avere anche una valvola di espirazione, che rende meno difficoltoso indossarle, soprattutto per chi indossa anche gli occhiali, da vista o protettivi, evitandone il continuo appannamento. In questo caso però proteggono chi le indossa ma non chi gli sta vicino, perché l’aria espirata non è filtrata. Per questo motivo le maschere filtranti facciali con valvola sono da destinarsi all’uso da parte di personale sanitario che deve assistere persone contagiate o sospette. Esistono anche FFP senza valvola che hanno il vantaggio di proteggere chi le indossa ed anche chi gli sta vicino, ma sono più problematiche da indossare, soprattutto per chi porta gli occhiali. E’ importante che venga seguito un corretto modo per indossare e togliere la mascherina: prima di indossarla, è fondamentale lavarsi le mani o strofinarle con una soluzione alcolica. Quando poi si indossa si deve prenderla dall’elastico, evitando di toccarla, deve coprire naso e bocca. Quando diventa umida, va sostituita con una nuova e non riutilizzata. Anche quando si toglie, va presa dall’elastico piegandola su sé stessa, evitando di toccare la parte anteriore con le mani. Una volta buttata è necessario lavarsi nuovamente le mani. Altri dispositivi di protezione individuale sono i guanti protettivi monouso che possono essere in lattice o in nitrile. Questi ultimi sono un po’ meno elastici ma più resistenti, soprattutto alla perforazione, e devono necessariamente essere indossati da chi è allergico al lattice. Anche indossando i guanti bisogna ovviamente evitare di toccarsi bocca, naso e occhi. Bisogna fare attenzione a come si infilano e si tolgono. Rimuovere i guanti dalla confezione singolarmente evitando la contaminazione dei guanti posti più in basso. Si devono indossare Tenendo il polsino del guanto e tirarlo in posizione. Anche quando si tolgono è necessario sfilarli tenendoli dal polsino, buttarli nell’indifferenziata e quindi lavarsi le mani.

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