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Donna e moglie nel medioevo, tradotto in italiano il trecentesco “Ménagier de Paris”

Uno squarcio sociologico legato all’epoca medievale, tradotto per la prima volta in Italia. E’ frutto del lavoro di tre anni il volume di oltre cinquecento pagine pubblicato da Gabriella e Pietro Gelmi (per i tipi di Radici Due di Gandino) dal titolo “Educare una moglie adolescente”. Si tratta della versione italiana (come detto inedita) de “Le Ménagier de Paris”, un manuale che riunisce insegnamenti morali e di economia domestica. L’autore è un anonimo borghese, probabile funzionario della corona, che lo compose per la giovane sposa, un’adolescente di 15 anni, fra il 1393 e il 1394.

“Accanto al “Livre pour l’enseignement de ses filles” redatto nello stesso periodo (1371) dal nobile angioino Geoffrey de La Tour Landry – spiega Pietro Gelmi – il Ménagier è considerato il più famoso trattato medievale sull’educazione delle donne. Seguendo il modello di un trattato giuridico o di una summa teologica, è diviso in “sezioni” a loro volta suddivise in “articoli”. È composto da tre parti: la prima, contenente nove articoli, tratta della condotta e dei doveri di una sposa cristiana, la seconda, con i suoi cinque articoli, presenta le responsabilità di una padrona di casa e la terza è dedicata agli svaghi. Questa avrebbe dovuto comprendere tre articoli, ma purtroppo ne resta uno solo, dedicato alla caccia con lo sparviero. È nella seconda “sezione” che si può trovare un’infinità d’informazioni molto preziose sulla vita quotidiana, fra l’altro (e ampiamente) sulla cucina del tempo”.

La traduzione proposta da Gelmi e dalla figlia Gabriella, riccamente illustrata con miniature d’epoca, è stata particolarmente laboriosa, poiché si tratta di un francese antico che contempla termini desueti ed altri per i quali sono stati necessari approfondimenti collaterali, riuniti in un “Glossario tecnico” che fa da appendice al volume.

“Le preoccupazioni dell’autore del Ménagier – spiega Gabriella Gelmi –  si focalizzano sulla buona organizzazione dello spazio domestico, pensa sempre al suo ordine e alla sua pulizia. La felicità che si realizza nell’ambito del benessere materiale, si concentra attorno al focolare, fonte di calore e di luce. Questo aspetto materiale e fisico collega la felicità alla sensazione di sicurezza e sazietà, ai piaceri del corpo e al confort. Una simile “felicità coniugale”, si fonda sul rispetto e sulla totale sottomissione della sposa. Il lettore non si stupisca quindi di quanto spazio l’autore dedica alla questione dell’obbedienza femminile, che costituisce la qualità fondamentale della moglie ideale”.

“Il Ménagier de Paris – aggiunge Pietro Gelmi –  si fonda su un concetto di felicità che stabilisce una divisione rigorosa fa l’ambito dell’attività maschile e femminile. Entro i limiti di questa ripartizione, l’uomo concede alla sua donna una certa autonomia. Il funzionamento della complessa macchina domestica è regolato da disposizioni molto dettagliate, istruzioni, ordini che racchiudono la donna all’interno della casa. Il mondo esterno è lo spazio dell’attività maschile: i viaggi, gli affari, il denaro e la guerra. D’altra parte, ciò che colpisce nel testo è la fermezza con cui il marito manifesta la sua volontà di dominare e sottomettere totalmente la moglie, arrivando a metafore che addirittura paragonano il marito ad un allevatore e la moglie ad un animale domestico”.

Le Ménagier de Paris si iscrive nella corrente didattica e moraleggiante che nasce alla fine del Medioevo e dove gli autori sono, non dei religiosi ma dei laici. “Appare più che evidente – conclude Gabriella Gelmi –  che l’immagine della donna che si cerca di far passare è estremamente negativa. È lei la radice di tutti i mali dell’uomo. Piena di vizi e debolezze, la donna è incapace di governarsi rettamente. È lì che entra in campo l’uomo, sia padre che marito, l’unico capace di (ri)condurla sulla via della virtù”. Il libro “Educare una moglie adolescente” è attualmente disponibile presso la Biblioteca Parrocchiale e il negozio Flower Heart di via Papa Giovanni a Gandino.

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