Domenica 24 settembre torna l’evento Fattorie didattiche della Lombardia, la giornata “a porte aperte”, a cui partecipano 85 aziende agrituristiche, distribuite su tutto il territorio regionale. Scegliendo tra montagna, collina o pianura sarà possibile entrare nelle Fattorie e lasciarsi guidare dagli agricoltori per scoprire come si fa il burro, cosa nasce nei campi, come si allevano gli animali, cosa cresce negli orti e molto altro ancora. Un viaggio lungo la filiera alimentare per seguire come si trasforma il cibo che mangiamo ogni giorno. Un percorso guidato per capire l’importanza del rispetto per la natura e per chi, ogni giorno, lavora per raccoglierne i frutti.
Le attività, offerte durante la giornata “a porte aperte”, sono tante e molto diverse, ognuna legata al territorio e al tipo di produzione agricola dell’azienda: laboratori, visite alle stalle e agli orti, escursioni nei campi, degustazioni di prodotti, percorsi nella natura, giochi, visite ai musei agricoli e alle architetture rurali della nostra regione. “Un’iniziativa nata nel 2001 – ricorda l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava – che ogni anno permette alle imprese agricole di svolgere attività formative e agli studenti di imparare cosa sia l’agricoltura, attraverso percorsi fra le differenti realtà che aderiscono e che rappresentano il territorio lombardo e la sua vocazione agricola produttiva e multifunzionale”.
La giornata a porte aperte è un’occasione che, da ormai 13 anni, permette a adulti, ragazzi e bambini di condividere un’esperienza stimolante, divertendosi, sperimentando, imparando e riflettendo, immersi nella natura.
“È fondamentale per gli studenti poter conoscere direttamente quel mondo agricolo che ha proiettato la produzione agroalimentare lombarda al primo posto a livello nazionale e al secondo su scala europea e che Regione Lombardia sostiene, favorendo la competitività sul mercato interno e su quelli internazionali – dichiara l’assessore Fava – Senza dimenticare che la rete delle Fattorie didattiche permette di raccontare la storia, la tradizione, la biodiversità e la cultura della nostra regione”.