Alle 17.30 di martedì 12 novembre s Cortefranca otto consiglieri comunali hanno presentato le proprie dimissioni, facendo decadere il sindaco Gianpietro Ferrari. Ora la Prefettura di Brescia dovrà indicare il nome del commissario che reggerà il paese della Franciacorta, composto dalle frazioni di Colombaro, Timoline, Nigoline e Borgonato, fino alle prossime elezioni.
A dare le dimissioni sono stati quattro componenti della minoranza di ‘Prima di tutto Corte Franca’, oltre a 4 dimissioni di consiglieri della maggioranza. Nel tardo pomeriggio di martedì 12 novembre gli otto dimissionari si sono presentati in Municipio uno dietro l’altro: nell’ufficio Protocollo hanno sfilato il vicesindaco Diego Orlotti, Omar Plebani, Elena Bonomelli (tutti di Forza Italia), Maddalena Proto (Fratelli d’Italia) insieme ai rappresentanti della minoranza Giuseppe Foresti, Sabrina Baglioni, Giulia Marini e Lorenzo Olivero. Per legge, quando si dimette la maggior parte dei consiglieri, l’Amministrazione decade. Ora arriverà un commissario che dovrebbe portare al voto alla prossima primavera. Per il sindaco Gianpietro Ferrari (Lega), l’esperienza da primo cittadino si è chiusa, dopo tre anni e mezzo di mandato, alla guida di una coalizione di centrodestra. A staccare la spina a Ferrari sono stati quegli stessi rappresentanti di Fratelli d’Italia e Forza Italia con cui il sindaco aveva stretto l’alleanza di governo. I 4 consiglieri di maggioranza che hanno fatto decadere sindaco e Giunta hanno giustificato il loro atto con la mancanza di rispetto e la condivisione delle scelte amministrative, patendo dal progetto dell’isola ecologica, sempre più faraonico e dispendioso, all’estromissione delle associazioni sportive locali negli impianti di Cortefranca. La minoranza “Prima di tutto Corte Franca” che nel 2016 aveva perso le elezioni per 338 voti ha subito cavalcato la situazione affermando che: «In poco più di tre anni si sono avvicendati sei segretari comunali e tre capi della Locale, mentre 13 volte sono stati variati i responsabili di area. Non è andata meglio con gli incarichi di Giunta e con le deleghe ridistribuite come se fossero figurine. Nessun confronto civile con la popolazione. Atteggiamento che ha dato ragione all’antipolitica e favorito il distacco tra cittadini e istituzione, sempre più distante e sempre più sorda, in barba ai proclami elettorali. Si torna al voto». Dal sindaco Ferrari per ora non si è avuto nessun commento.