Conferenza “Antonio Boselli pittore brembano del primo Cinquecento: – lo stato degli studi e i restauri in corso”
Sabato 2 dicembre 2023, ore 17.00 – Sala conferenze Fondazione Lemine Corte di San Tomè, Almenno San Bartolomeo
Lo studio di riferimento su Antonio Boselli rimane ancora oggi la voce nei ‘Pittori Bergamaschi’, nel primo volume dedicato al Cinquecento, edito nel 1980. Ne risultava un pittore di poche opere, confinato in un’attività piuttosto secondaria. La possibilità, grazie agli studi successivi fino ad oggi, di assegnargli un significativo numero di altri dipinti (tra i quali spicca il polittico della parrocchiale di Santa Margherita a Cusio) e di ampi cicli ad affresco, restituisce invece un artista di rilievo ben maggiore nel panorama dei primi decenni del Cinquecento a Bergamo.
Nella conferenza in programma sabato 2 dicembre 2023, alle ore 17.00, ad Almenno San Bartolomeo presso la Sala conferenze Fondazione Lemine, si darà sinteticamente conto di queste novità, soffermandosi sul polittico di Cusio (restauro in corso a cura di Leone Algisi, Donatella Borsotti, Fabiana Maurizio) e sugli affreschi di San Nicola ad Almenno S.S. L, interessati da recenti interventi di restauro tuttora in corso a cura di Tiziano Villa.
Intervengono: . Giovanni Valagussa, storico dell’arte; Leone Algisi, Donatella Borsotti, Fabiana Maurizio, Tiziano Villa, restauratori; Sindaci delle Terre dei Baschenis; Ugo Gambardella, Presidente del Club Orobico Auto e Moto d’epoca, insieme al direttivo del Club
L’ingresso alla conferenza è libero con prenotazione obbligatoria al numero 035 553205 o al link https://www.fondazionelemine.eu/evento-antico-lemine/antonio-boselli-studi-e-restauri/
Il polittico della Parrocchiale di Cusio è oggi una delle testimonianze artistiche più interessanti della Valle Brembana. Molto ben preservato nelle sue componenti costitutive, completo, dotato ancora della cornice nella quale era stato collocato all’origine, risulta solo mancante rispetto alle vecchie fotografie della grata metallica (peraltro aggiunta in un secondo momento) e delle volute a raccordo della cimasa, visibili nelle foto di qualche decennio fa.
È ancora da appurare se il polittico fosse stato realizzato fin dall’inizio per la parrocchiale di Cusio. L’imponenza della macchina dipinta e scolpita, la sua ricchezza, il livello dell’autore farebbero propendere per una destinazione differente, forse una chiesa di Bergamo. Ma è vero, d’altronde, che la presenza in un ruolo di rilievo di Margherita (Santa dedicataria della Parrocchiale) fa invece supporre una collocazione fin dall’inizio nella chiesa di Cusio, nell’edificio che precedeva quello attuale settecentesco, sull’originario altar maggiore. Non mancano effettivamente in tutta la valle esempi di polittici di altissima qualità (di ambito di Cima da Conegliano a Ornica, di Lattanzio da Rimini a Piazza Brembana e a Mezzoldo, di Palma il Vecchio a Serina) realizzati per centri molto piccoli, il cui rilievo doveva essere nel Cinquecento assai maggiore di quanto non appaia oggi.
Di fatto l’attuale magnifica macchina composta di scultura, tavole dipinte e cornice intagliata si vede collocata sull’altare laterale del transetto destro, a fronteggiare – nella testata sinistra del transetto stesso – un altro polittico composito di valore più modesto ma proveniente evidentemente anch’esso dalla chiesa più antica.
Per l’attribuzione è da ricordare che il polittico in questione è stato concordemente assegnato dalla letteratura ad Andrea Previtali, fino a tempi recentissimi (ancora nella guida al patrimonio artistico della Valle del 2022). Viceversa, il polittico di Cusio è da riconoscere senza alcun dubbio ad Antonio Boselli, come già indicato – sia pure in modo molto fuggevole – nelle voci bibliografiche più recenti e come proposto indipendentemente anche dal sottoscritto, nel corso dei sopralluoghi dedicati allo studio dei pittori della famiglia Baschenis.
Un ulteriore elemento di straordinario interesse del complesso è dato dalla presenza alla sommità, come cimasa, di un rilievo in terracotta dipinta che raffigura la Madonna con il Bambino. Un’opera che è chiaramente fiorentina e databile attorno alla metà del Quattrocento, epoca nella quale oggetti di questo genere, di altissima qualità benché prodotti in piccole serie, diventano molto richiesti tanto che se ne conoscono sequenze di numerosi esemplari, basati su modelli attribuibili ai maggiori scultori fiorentini del Quattrocento (Ghiberti, Brunelleschi, e altri; in questo caso forse Benedetto da Maiano come già proposto).
Un rilievo in terracotta (o gesso) poi decorata con policromia, di stile e tecnica vicinissimi a questo, si trova ab antiquo nel monastero delle monache di San Benedetto a Bergamo, inserito all’interno di un altarolo le cui ante dipinte sono di Giovan Angelo Mirofoli (alias Maestro della Pala Sforzesca) in una data attorno al 1480. È plausibile che i due bassorilievi in terracotta fossero arrivati insieme a Bergamo grazie ad un contatto importante con Firenze: il che implicitamente aumenterebbe le possibilità di una originaria destinazione a Bergamo anche del polittico ora a Cusio.
Da notare oltretutto che proprio un giovane Antonio Boselli è chiamato nel 1490 a stimare insieme al miniatore Jacopo da Balsemo il polittico realizzato dai fratelli Angelo e Giovanni Antonio Mirofoli per la chiesa di Santa Maria di Serina: un ulteriore collegamento che può dar adito a interessanti sviluppi di studio.
Comunque, il polittico della Parrocchiale di Santa Margherita merita sicuramente maggiore attenzione e necessita attualmente di un urgente intervento di restauro.
Sono noti ben due restauri di Mauro Pellicioli (nel 1927 e nel 1965) ma l’aspetto attuale specialmente delle superfici dipinte (meno grave è la situazione della cornice) richiede senza dubbio un intervento immediato. Diffusi sollevamenti – si osservi la tavola in alto della Pietà – curvature dei supporti, oscuramenti dei colori e complessiva ossidazione della vernice protettiva disturbano la corretta percezione dell’opera e possono essere causa – da qui a breve – di danni significativi.
Il progetto di restauro proposto tiene conto di queste premesse e interviene con cura e attenzione per un ripristino di condizioni di conservazione e di lettura più corrette. Le modalità più precise di intervento saranno da definire comunque nel corso di un confronto serrato con la Soprintendenza di Brescia, a seguito di opportune indagini scientifiche che consentano di appurare meglio le condizioni attuali dell’opera .
Per una monografia su Antonio Boselli
Il polittico di Antonio Boselli della Parrocchiale di Cusio è largamente trascurato dalla letteratura storico-artistica e meriterebbe invece una migliore conoscenza, specialmente una volta completato il recupero.
In questa occasione dunque si ripropone l’opportunità di una trattazione monografica sul pittore – e scultore – Antonio Boselli, attivo nel momento del cruciale passaggio a Bergamo
In questo contesto così mutevole e di grande interesse la figura di Boselli è rimasta spesso schiacciata sulle posizioni di una generazione più tradizionale e meno aggiornata: in parte è effettivamente così, ma d’altronde proprio la lunga persistenza dell’attribuzione ad un artista più ‘moderno’ come Andrea Previtali di uno delle opere migliori di Boselli e cioè il polittico di Cusio spiega la necessità di una ridiscussione più puntuale del percorso di questo artista. Un’agile monografia su Antonio Boselli dovrebbe quindi coronare la conclusione del percorso di restauro entro la fine del 2024.