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Tribunale Bergamo

Condannate per circonvenzione di incapace

Madre e figlia di Gandino, rispettivamente di 51 e 29 anni, sono state condannate a 5 anni di reclusione per la figlia, 4 anni e 8 mesi per la madre, con assoluzione dall’accusa di circonvenzione di incapace e violenza privata, con rito abbreviato, dal Tribunale di Bergamo nella giornata di venerdì 11 ottobre.

Le donne, attualmente agli arresti domiciliari, sono state accusate di maltrattamenti e utilizzo indebito di carte di credito ai danni di un pensionato 72enne di Cerete e di una pensionata di 75 anni di Bergamo. Il giudice ha anche disposto un risarcimento provvisionale in favore dei due anziani di 57 mila euro per il 72enne di Cerete e a 18 mila euro per la donna di Bergamo. Già annunciato l’appello da parte della difesa, visto che madre e figlia hanno sempre respinto tutte le accuse che venivano loro mosse dalla PM Laura Cocucci, titolare dell’inchiesta. I fatti risalgono allo scorso anno: il primo a restare vittima della coppia sarebbe stato il pensionato di Cerete che, rimasto solo, aveva chiesto un aiuto alle due donne, avendole conosciute anni prima frequentando il bar da loro gestito. L’aiuto, consistito nel prenderlo in casa e badare a lui, si sarebbe però ben presto trasformato in una sorta di sfruttamento economico e, per l’accusa le due donne gli avrebbero sottratto la pensione, di circa 1.000 euro mensili, e i risparmi, per circa 22.000 euro. A dicembre 2018, poi, l’uomo era stato trovato dai Carabinieri ferito, con una prognosi di 22 giorni e ai militari aveva spiegato di essere stato picchiato dalle due, mentre loro avevano sostenuto che fosse caduto da solo. La pensionata invece, già conosciuta in precedenza, sarebbe stata avvicinata in occasione del funerale del marito: convinta a trasferirsi anche lei a Gandino, aveva visto il suo conto corrente svuotarsi. Entrambi gli anziani sarebbero poi stati costretti a vivere in condizioni di scarsa igiene, convivendo con 14 cani e due gatti. Già in sede di interrogatorio in carcere davanti alla GIP Maria Luisa Mazzola, a maggio di quest’anno, le due avevano negato tutte le accuse e in particolare quella di maltrattamenti raccontando che avevano accolto i due anziani soli nella loro casa e accuditi e i soldi sono stati spesi solo per loro per cibo e vestiti e che non erano mai stati colpiti o maltrattati.

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