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Carabinieri carcere

Chiarita la dinamica dell’accoltellamento di Artogne

Ad Artogne una pensionata di 68 anni, vedova da tre anni, è stata arrestata per tentato omicidio del figliastro di 57 anni. Durante una lite domestica gli aveva inferto tre coltellate. La donna ora è in carcere a Brescia con l’accusa di tentato omicidio aggravato dalla minorata difesa del figliastro, cieco al 100% , che è in coma in Rianimazione all’Ospedale Civile di Brescia.

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri della Compagnia di Breno, guidati dal capitano Filiberto Rosano e coordinati dalla sostituta procuratrice Caty Bressanelli, la notte tra lunedì 22 e martedì 23 aprile la donna aveva colpito al petto il filgiastro con un grosso coltello da cucina. La lama ha perforato un polmone con una lesione ritenuta gravissima. Dopo essersi resa conto di quanto era grave la situazione, la 68enne avrebbe cercato di porre rimedio pulendo e medicando le ferite inferte. Visto l’aggravarsi della siotuazione, ha quin di chiesto l’intervento dell’ambulanza: il 57 è stato trasferito all’ospedale di Esine, accompagnato dalla matrigna che ha giustificato le ferite con una caduta dalle scale. I sanitari del pronto soccorso, dopo aver rilevato gli squarci da arma da taglio su petto e schiena, hanno chiamato i Carabinieri che hanno subito aperto un’indagine per tentato omicidio. Nel frattempo il ferito è stato trasferito al Civile di Brescia, in condizioni gravissime. La donna è stata quindi interrogata in Caserma a Breno ed ha ammesso le sue responsabilità. I militari nell’appartamento di Artogne hanno recuperano il coltello e gli indumenti indossati dalla vittima trovandone alcuni già puliti, ma tagliati in corrispondenza delle ferite ed altri sporchi di sangue. La PM Bressanelli ha quindi ordinato il fermo della 68enne che davanti alla GIP di Brescia Giulia Costantino si è avvalsa della facoltà di non rispondere. La GIP ha convalidato l’arresto disponendo la custodia cautelare in carcere.

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