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Certificati bianchi: scoperta una truffa di 4 milioni

La Guardia di Finanza di Brescia ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di quasi quattro milioni di euro per una truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio, auto-riciclaggio,

L’inchiesta atta a salvaguardare l’integrità dei bilanci pubblici e l’efficace gestione delle risorse, avviata nel 2022 dalla Tenenza di Salò e coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia, ha consentito di acquisire elementi gravemente indizianti, nell’ipotesi accusatoria, dell’esistenza di una estesa truffa pensata e perpetrata da una società con base nella provincia di Brescia, imperniata intorno al meccanismo dei cosiddetti “certificati bianchi” (Titoli di Efficienza Energetica), principale strumento di promozione dell’efficienza energetica in Italia, introdotto nel nostro ordinamento a partire dal 2005. nel settore    Secondo le indagini una società della provincia avrebbe creato un raggiro attraverso il meccanismo dei cosiddetti «certificati bianchi» Di fatto incassava denaro senza però realizzare impianti di energia pulita come avrebbe dovuto.

Nell’ipotesi investigativa il meccanismo fraudolento si sarebbe articolato in tre fasi: la società bresciana presentava al gestore dei servizio energetici documentazione comprovante la realizzazione di progetti relativi a lavori di efficientamento energetico rivelatisi fittizi realizzata in Lombardia (provincia di Brescia), Piemonte (provincie di Torino, Alessandria, Novara, Vercelli) e Liguria (provincia di Savona).

Il meccanismo prevede l’obbligo da parte delle aziende distributrici di  energia elettrica e gas con più di 50mila clienti finali, di conseguire annualmente determinati obiettivi di risparmio energetico. Esse possono assolvere al proprio obbligo realizzando progetti di efficienza energetica che diano diritto ai “certificati bianchi”, oppure acquistando i certificati stessi da altri operatori del settore, le cosiddette Energy Service Company (E.S.Co.), che scelgono volontariamente di realizzare progetti di riduzione dei consumi negli usi finali di energia. Il Gestore dei Servizi Energetici S.p.a. (GSE), società a partecipazione pubblica, riconosce sia alle aziende distributrici, sia alle E.S.Co. un controvalore in certificati in misura corrispondente al risparmio di energia derivante dagli interventi realizzati.

L’indagine, concentrata nei confronti di una società bresciana avente la qualifica di E.S.- Co, è stata avviata in seguito ad una selezione mirata attraverso attività d’intelligence, la valorizzazione delle analisi di rischio e di specifici spunti investigativi pervenuti dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica Repressione Frodi Comunitarie di Roma che opera in collaborazione con il G.S.E. nell’ambito di uno specifico protocollo d’intesa.

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