Nella giornata di lunedì 30 settembre 4 specialisti del nucleo Carabinieri subacquei di Genova sono scesi nelle acque del Sebino per il primo monitoraggio, volto a indagare il capitolo «residui industriali sui fondali del lago dove erano stati segnalati anche resti di lavorazioni della gomma e non solo (Foto: Eco di Bergamo)
L’operazione era stata annunciata dal Comandante provinciale dell’Arma di Bergamo per capire sono le dimensioni del fenomeno, con campioni da fare monitorare a tecnici per verificare se si tratta di materiale pericoloso per la salute o la sicurezza e se conviene rimuovere i rifiuti o se invece avrebbe meno impatto lasciarli dove sono. Al termine dell’ispezione di questo lunedì i Carabinieri hanno accertato la presenza di un cumulo di resti di gomma alto circa 40 metri e largo 10, che si è incastrato fra due speroni al largo di Tavernola e che quindi non dovrebbe muoversi. Questo è stato rilevato in mattinata quando il robot Pluto ha perlustrato il fondale e le immagini sono state trasmesse in diretta sul terminale dei Carabinieri che, nel pomeriggio, sono invece scesi in acqua direttamente con telecamere montate sugli elmetti. Sul posto, coordinati dal colonnello Storoni, c’erano il capitano Daniele Falcucci, comandante della compagnia di Clusone, insieme al luogotenente Duilio Lenzini, al brigadiere capo Cesare Fabbri, all’appuntato scelto Efren Gaido e al vicebrigadiere Andrea Berardi del Nucleo Subacquei di Genova. La perlustrazione del Sebino durerà diversi giorni e non vi sarà solo la caccia di rifiuti industriali, che verranno anche analizzati cercando di risalire alle aziende proprietarie, ammesso siano ancora operative: gli inquirenti dovranno verificare anche la presenza delle numerose carcasse d’auto e di residui bellici. Il robot e gli uomini del nucleo Subacquei indagheranno soprattutto nello specchio d’acqua fra Tavernola e Predore. Al termine dell’operazione i risultati dell’ispezione e dei campionamenti saranno portati in Prefettura a Bergamo per valutare, insieme ai Municipi interessati, ai tecnici e agli enti competenti sul Sebino, quale sarà la soluzione migliore.