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Avis contribuirà alla campagna vaccinale di massa contro il Covid-19

Oscar Bianchi: “Le donazioni di sangue sono fondamentali per il funzionamento del sistema sanitario regionale. È proprio per questo motivo che l’accordo quadro raggiunto con Regione Lombardia statuisce la vaccinazione contro il Covid-19 per i donatori e i famigliari conviventi, oltre alla piena disponibilità di Avis a collaborare per garantire la buona riuscita della campagna vaccinale di massa.”
La giunta regionale nella seduta di questa mattina ha dato il via all’accordo quadro con Avis Regionale Lombardia per il possibile accesso dei donatori e dei famigliari conviventi alle vaccinazioni contro il Covid-19. Le Avis di Regione Lombardia potranno mettere a disposizione strutture e personale – volontario e non – per garantire la buona riuscita della campagna vaccinale di massa e la tutela del sistema sanitario lombardo.
L’accordo, sottoscritto da Letizia Moratti, Assessore al Welfare di Regione Lombardia, e da Oscar Bianchi, Presidente di Avis Regionale Lombardia, riconosce l’attività del donatore come indispensabile per il buon funzionamento del sistema sanitario regionale, con particolare
riferimento alla donazione di emocomponenti per le attività trasfusionali e chirurgiche. Le unità di sangue e plasma raccolte sono infatti ritenute beni strategici per l’attività del Paese e pertanto risulta necessario mantenere il più possibile indenni dal contagio da Covid-19 tutti i donatori volontari iscritti e i loro rispettivi conviventi, “contatti diretti” che potrebbero essere causa di contagio. Un’azione questa che ha l’obiettivo di mantenere l’autosufficienza del fabbisogno regionale e nazionale di sangue e plasma.
“Ancora una volta – commenta soddisfatta la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti – _il mondo dell’associazionismo, attraverso l’Avis, darà un apporto importante alle Istituzioni. Del resto, la donazione di sangue è un’attività indispensabile per il buon funzionamento del sistema sanitario regionale e dunque è fondamentale preservare il più possibile tutti i donatori volontari. La partecipazione di Avis con il suo straordinario universo di professionisti, donatori e operatori non può che essere un valore aggiunto nella sottoscrizione di questi accordi”.
Di primaria importanza il ruolo di Avis Regionale Lombardia nel coprire il maggior numero possibile di donatori:_ “Avis Regionale Lombardia conta circa 280.000 soci, la cui attività donazionale permette la raccolta di circa 480.000 unità emocomponenti. Per questo motivo, i
nostri donatori rappresentano un valore inestimabile per le attività ospedaliere lombarde. –_ spiega Oscar Bianchi, Presidente di Avis Regionale Lombardia – _Incentivare la vaccinazione contro il Covid-19 ai donatori e ai loro famigliari conviventi costituisce quindi un giusto
riconoscimento alla funzione etica e determinante, svolta attraverso ogni singola donazione.”
L’accordo quadro prevede la possibilità per le 648 Avis Comunali e 12 Avis Provinciali, di collaborare alla campagna di vaccinazione massiva tramite le proprie organizzazioni, mettendo a disposizione personale sanitario e amministrativo all’interno dei centri vaccinali massivi, ma potranno anche, laddove ritenessero, attivare linee vaccinali presso le Unità di Raccolta dell’Avis. Il tutto secondo appositi accordi con le ATS di competenza che definiranno il processo attuativo per lo svolgimento della vaccinazione.
Nel momento di attivazione dell’accordo con le ATS di riferimento, sarà quindi compito di ogni struttura locale comunicare ai propri donatori la modalità operativa: pertanto il donatore dovrà attendere comunicazione da parte dalla propria Avis.

 

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