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arresto cinese

Arresto per “capolarato aggravato”

Giovedì 8 febbraio 2018, il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Brescia, con la collaborazione della Stazione Carabinieri di Carpenedolo, hanno arrestato un cittadino cinese per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Risultava assunto presso una ditta di confezionamento di calze da donna in Acquafredda (BS), ma di fatto ne era il co-gestore dell’attività imprenditoriale intestata ad un suo connazionale irreperibile. Era lui che reclutava la mano d’opera, a retribuirla per tre centesimi al pezzo, per un massimo di 15 € al giorno per una giornata lavorativa non inferiore alle 10 ore, soprattutto in orario serale e per sei giorni alla settimana. Al momento dell’acceso i Carabinieri hanno sorpreso a lavorare 9 cittadini cinesi di cui 5 senza un contratto di lavoro e clandestini, privi di permesso di soggiorno. I lavoratori avevano ricavato delle stanze adibite a dormitori, ubicate al primo piano dello stabile ove, al piano terra, vi era il laboratorio. Hanno riscontrato pessime condizioni igienico-sanitarie. Le stanze erano prive di riscaldamento e di armadi. I vestiti erano ammassati per terra insieme a generi alimentari in cattivo stato di conservazione. I Carabinieri hanno proceduto a sottoporre a sequestro il laboratorio. Al cittadino cinese, padre di un bambino di 8 mesi che viveva con lui e con la moglie in una delle stanze sopra al laboratorio, il Pubblico Ministero ha concesso gli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto avanti al GIP del Tribunale di Brescia, che si è tenuta questa mattina. Il GIP ha convalidato l’arresto ed ha emesso ordinanza di custodia cautelare della presentazione quotidiana alla P.G. Ha convalidato il sequestro del laboratorio.
Nei confronti della ditta e del legale rappresentante sono state elevate sanzioni per 56.000 euro per violazioni delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e per il lavoro nero ed è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale. I cittadini cinesi clandestini sono stati accompagnati a Roma in un centro di prima accoglienza.

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