I carabinieri di Mondovì, con quelli di Desenzano del Garda e Peschiera del Garda, su disposizione della Procura della Repubblica di Cuneo, hanno sottoposto agli arresti domiciliari due albanesi di 22 e 24 anni, responsabili di un raggiro con furto ai danni di una signora di S. Michele di Mondovì: il fatto risale al 11 luglio 2017.
Nel pomeriggio di quel giorno, due giovani si presentavano presso l’abitazione di una signora residente a San Michele Mondovì, qualificandosi come dipendenti di una ditta che si occupava della fornitura di gas. Con modi gentili e rassicuranti le dicevano di dover ispezionare l’abitazione per questioni di conformità del proprio impianto e di dovere verificare la lettura del suo contatore del gas, poiché con ogni probabilità era da sostituire. Dopo alcuni minuti i due giovani si allontanavano dicendo di aver terminato le loro verifiche. Solo dopo la donna realizzava che i due, approfittando della sua buona fede, dopo averla distratta con le loro maniere affabili e cortesi, si erano allontanati impossessandosi dei suoi preziosi e di 400 € in contanti. Presentata la denuncia, l’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Mondovì avviava una complessa attività investigativa, ricostruendo quanto accaduto sulla base del peculiare modus operandi dei due e di altre piccole tracce lasciate dagli stessi (un biglietto con dei dati relativi all’intervento da essi operato). Sono così risaliti al 22enne ed al 24enne, albanesi entrambi, dimoranti uno a Calcinato e l’altro a Peschiera del Garda. Il monitoraggio dei due soggetti ha consentito di attribuire loro una serie di fatti analoghi commessi anche in altre province del nord Italia con le stesse modalità: scelta accurata degli obiettivi (persone preferibilmente anziane e/o residenti da sole), modi affabili e rassicuranti, fingersi dipendenti di una ditta del gas, furto. Nella nottata di venerdì 30 marzo i Carabinieri sono arrivati alla fase finale dell’attività investigativa, rintracciando i due soggetti e sottoponendoli alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Sono in corso ulteriori approfondimenti per verificare se altri episodi similari occorsi nella provincia di Cuneo siano in qualche maniera ricollegabili, in termini di responsabilità, ai due arrestati.