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Arrestate 7 persone per frode fiscale e riciclaggio da milioni di euro

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bergamo hanno arrestato sette persone coinvolte in un’associazione per delinquere che si occupava di evasione e frode fiscale, riciclaggio e autoriciclaggio di proventi illeciti. L’azione è stata intrapresa in seguito a un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bergamo, su richiesta del Pubblico Ministero della Procura orobica.

I sette principali indagati sono stati posti in custodia cautelare, con alcune persone in carcere e altre ai domiciliari. Inoltre, è stato disposto il sequestro di oltre 6,6 milioni di euro, che potrebbero essere confiscati come proventi di attività illecite. Contestualmente all’arresto, sono in corso venti perquisizioni in cinque province della Lombardia, tra cui Bergamo, Milano, Brescia, Cremona e Mantova.

L’operazione fa parte di un’ampia indagine condotta dalla Procura della Repubblica locale e dai finanzieri della Compagnia di Treviglio. L’indagine ha scoperto un’importante frode fiscale attuata da un’organizzazione criminale strutturata, che attraverso la creazione e la gestione di diverse società fittizie ha consentito a 32 società edili di evadere le tasse e i contributi previdenziali. Questa frode è stata facilitata mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un ammontare di circa 37 milioni di euro.

Gli imprenditori edili coinvolti nel sistema illegale, insieme alle loro squadre di operai, risultavano formalmente assunti come dipendenti dalle società schermo controllate dall’organizzazione criminale, mantenendo di fatto il controllo delle normali attività aziendali. Durante le indagini sono stati individuati anche un commercialista e una consulente del lavoro che fornivano supporto burocratico alle varie società fittizie.

L’operazione è stata condotta in stretta collaborazione con l’Autorità Giudiziaria di Bergamo, sotto la direzione e il coordinamento del Comando Provinciale della Guardia di Finanza. Questa azione dimostra l’impegno costante del Corpo nella lotta alle grandi evasioni e frodi fiscali, che rappresentano un grave ostacolo allo sviluppo economico del Paese. L’obiettivo è di recuperare i patrimoni accumulati illegalmente per restituirli alla collettività.

Si sottolinea che i soggetti coinvolti sono considerati presunti innocenti fino a prova contraria.

L’Autorità Giudiziaria ha autorizzato la diffusione di questa notizia in quanto sussiste un interesse pubblico legato all’entità delle presunte frodi e al conseguente danno economico per l’erario.

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