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78a assemblea Ascom Confcommercio Bergamo, focus sulla città che cambia Tra innovazione, economia e socialità

La città che cambia. Innovazione, economia e socialità” è il tema scelto per la 78esima assemblea generale Ascom Confcommercio Bergamo.  L’assemblea è anche l’occasione per fare il punto sul terziario di mercato, che nella provincia è rappresentato da 23.292 imprese (13.475 nel commercio,  5.042 nei servizi e 4.779 nel turismo). Dopo anni particolarmente difficili i problemi non mancano per il comparto, come ha sottolineato il presidente Giovanni Zambonelli nella sua relazione. Inflazione, tassi in rialzo e difficoltà nel trovare personale restano i principali nodi da sciogliere.

La città, chiamata a rappresentare con Brescia, la Capitale della Cultura, sta consolidando la sua vocazione turistica: “Ci auguriamo che sia la spinta per garantire flussi in costante crescita anche nei prossimi anni, a patto però di trovare un equilibrio tra funzione residenziale e turistica- ha messo in evidenza Zambonelli-. Oggi si registra quanto da tempo denunciamo: una comunità che rischia di vivere disagi crescenti per l’incapacità di regolamentare gli affitti brevi e nell’offrire ai sindaci la possibilità di programmare la destinazione degli immobili alla ricerca di un equilibrio tra le esigenze dei residenti e quelle di visitatori e turisti”. Sul tema è intervenuto il sindaco di Bergamo Giorgio Gori “Registriamo un 25% di crescita delle prenotazioni e un 53% in più delle presenze dello scorso anno, con un tasso di occupazione alberghiera altissimo. Ma in questo quadro, finalmente positivo, migliore rispetto anche al 2019, non mancano punti da osservare, a partire dal conflitto nelle zone di maggior pregio turistico tra residenza e affitti brevi

Sul tema del cambiamento e dello sviluppo delle città che rappresentano il cuore pulsante delle comunità è intervenuto Paolo Testa, responsabile settore urbanistica e rigenerazione urbana di Confcommercio Imprese per l’Italia.” Secondo l’ufficio Studi Confcommercio nel 2012 c’erano 9 punti vendita per 1.000 abitanti, scesi a 7,2 dieci anni dopo.

Confcommercio, che ha da poco sottoscritto di nuovo il protocollo con ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) con tema la rigenerazione, aprirà anche una rete di collaborazione con tutti gli enti che hanno a cuore lo sviluppo della città. I cambiamenti in atto sono profondi, ma va rivendicato il ruolo di protagonismo civico dei negozi. Le tendenze che guidano il futuro passano nel rispetto degli equilibri tra residenti e turisti”. La crisi della pianificazione urbana e del commercio ha richiesto uno sforzo alle associazioni per contrastare la desertificazione.  In questo i distretti del commercio saranno chiamati ad assumere un ruolo sempre più importante:

 

 

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