Sono 14 i festival e le rassegne che animeranno la Valle Camonica nei prossimi mesi. Ce n’è per tutti i gusti, dalla musica alla scultura, passando per l’ambiente e la letteratura. Una vasta gamma di proposte diverse che danno la possibilità a tutti di partecipare ad eventi più affini ai propri gusti.
«È stato un anno duro per gli operatori culturali, siamo contenti di assistere a questa ricca programmazione che non ha nulla da invidiare alle località trentine» commenta Attilio Cristini, Assessore alla Cultura in Comunità Montana. La Comunità Montana ha riproposto l’opuscolo informativo APRITI CIELO. La tua estate di cultura in Valle Camonica.
Tra i festival proposti troviamo Tracce di shomano, La grammatica delle figure, OltreConfine, Tornando al monte e Cielinterra. I nomi sono molti, così come la voglia di fare cultura.
Dopo un anno drammatico per i lavoratori del settore, quest’estate si assiste ad un’esplosione culturale. E pensare che nei momenti più duri della pandemia si temeva che il pubblico potesse perdere la voglia di partecipare in presenza, che gli operatori cambiassero mestiere, rifugiandosi nella certezza di un ufficio e dello stipendio a fine mese. Invece non hanno mollato. Il pubblico ha partecipato calorosamente agli eventi che sono stati proposti nelle ultime settimane e alcuni dei prossimi sono spesso andati sold out dopo poche ore dall’apertura delle prenotazioni. Non hanno lasciato la nave nemmeno gli organizzatori che hanno deciso di provarci ancora, di buttare anima e corpo nei loro progetti, credendoci sempre anche quando i periodi per organizzare eventi non erano dei migliori. La cultura ha bisogno di questo, di persone che ci credono e si spendono per il territorio.
La novità di quest’anno è un particolare interesse ad alcuni luoghi abbandonati del territorio. La cultura arriva negli edifici rurali ma anche nei centri storici. Le iniziative che si svolgeranno in questi posti avranno la collaborazione di associazioni e di alcuni Musei che tornano a fare rete. Una vera e propria esplosione, insomma, che travolge gli spazi e ci obbliga a ripensarli, a guardali sotto un’altra lente. Quella della cultura, che fa cambiare idee, prospettive, modi di fare e di essere.
Maria Ducoli