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Terza proroga al Decreto Balduzzi del 2013, sull’obbligo di dotazione dei defibrillatori semiautomatici (in sigla Dae) per tutte le società sportive dilettantistiche e amatoriali.

Alla prima stesura il decreto prevedeva per le società sportive professionistiche il limite massimo entro il quale adeguarsi alla normativa a 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto. Termine in questo caso che è stato più o meno rispettato. Le società sportive dilettantistiche, invece, avevano 30 mesi di tempo per uniformarsi alla legge. Poi il termine era slittato una prima volta perché le società, spesso piccole e con pochi soldi, non erano pronte e dal gennaio 2016 si era slittati al 30 novembre. Ora un nuovo rinvio al 1 gennaio 2017, come pubblicato in Gazzetta Ufficiale lunedì 17 ottobre. Una mini proroga dettata dall’obbligo, oltre che dell’acquisto del Dae, di formazione di personale adeguato all’uso. Formazione che è demandata all’Areu, l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza che ha postato sul proprio sito anche una mappa dei defibrillatori censiti. È stato dimostrato ampiamente che, in caso di arresto cardiaco, un intervento di primo soccorso tempestivo e adeguato contribuisce a salvare fino al 30% le persone colpite. Oltre al massaggio cardiaco, l’utilizzo di un defibrillatore semiautomatico esterno, il Dae appunto, consente anche a personale non sanitario specificamente formato di erogare la scarica elettrica ma perché questo avvenga, è necessario, che il Dae sia posizionato nelle vicinanze e dunque la legge che lo impone all’interno delle aree sportiva. In provincia di Brescia vi sono 87 defibrillatori in Franciacorta, 45 sul Sebino, 49 in Bassa valle Camonica e Alto Sebino, 60 in media Valle Camonica e 24 in Alta. L’Areu ha censito un migliaio di Dae sul territorio bresciano, solo una parte presenti negli impianti sportivi, gli altri si trovano in scuole, uffici pubblici e grandi aziende private.