“Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare e motivi per restare.” Le parole del Dalai Lama sembrano le più giuste per descrivere gliinnamorati dei tempi moderni, o almeno quelli intervistati dal sondaggio di Sposidea, la storica fiera dedicata al mondo del wedding, che dal 29 settembre al 2 ottobre 2016 a Villa Castelbarco, a Vaprio D’Adda, proporrà consigli preziosi per un matrimonio da favola. Il tutto, seguendo il tema “Amore e Libertà”. Come da tradizione, infatti, Sposidea ha anticipato la speciale rassegna con un sondaggio realizzato in collaborazione con l’Ordine degli psicologi della Lombardia, e in particolare con le dott.sse Simona Lauri e Valentina Guarasci, per scoprire se in fatto d’amore, gli italiani sono (ancora) un popolo di gelosoni.
Ottocento i partecipanti al sondaggio, per lo più donne, tra i 18 e i 60 anni, che hanno scardinato ogni tipo di stereotipo, mostrando coppie italiane moderne e consapevoli, che fanno della libertà uno dei tasselli fondamentali delle proprie relazioni. Anche se, non sempre è semplice trovare il giusto mezzo. L’89,15% dei partecipanti, infatti, si è dimostrato “Equilibrista”, ovvero: sono persone che vivono un rapporto sereno, dando spazio al partner e pretendendone altrettanto. Il 66%, ad esempio, dichiara di poter accettare l’idea che il proprio compagno/a possa mantenere dei contatti con gli ex, pur precisando che dipende dalle situazioni; o ancora, il 68% dice di non essere contrariato se, per una sera, il partner preferisce la compagnia degli amici, piuttosto che una cena romantica.
«Ci si è resi conto che in una società in cui tutto cambia tanto velocemente, per ritrovarsi è necessario rispettare la libertà del compagno/a – afferma la psicoterapeuta Valentina Guarasci – Chi si è sottoposto al questionario vive il rapporto con l’idea che per un amore duraturo sia necessario creare momenti di condivisione col partner e che, allo stesso tempo, sia fondamentale coltivare amicizie e spazi personali».
Ma questi sono solo i buoni propositi. Nella pratica, qualche difficoltà in più è rappresentata da lontananza e sincerità: il possibile trasferimento del partner, ad esempio, spingerebbe il 34% del campione a trovare una soluzione “a tutti i costi” per partire con lui / lei. «Reazione in parte normale visto che una coppia è tale se condivide un progetto che, per sua stessa natura, presuppone una vicinanza fisica» – chiarisce la dott.ssa Simona Lauri.
Per la sincerità, invece, la buccia di banana rischia di diventare più grande: il 50% ha dichiarato di non raccontare tutto al proprio partner, ma solo ciò che ritiene più importante. «Apparentemente potrebbe essere una minaccia – spiega la dott.ssa Guarasci – ma a un’analisi più approfondita, questa modalità rappresenta una risorsa utile per la solidità della relazione stessa.” Già perché, secondo le psicoterapeute, scegliere di non condividere ogni cosa, aiuta a evitare di trasformare il rapporto di coppia in una vera e propria forma di dipendenza affettiva nei confronti del partner.
Dipendenza come quella dei «Guardiani dell’amore»: l’8,83% dei partecipanti al sondaggio, infatti, si sono rivelati compagni anche troppo presenti e affidabili, inclini a sacrificare i propri spazi personali e a chiedere altrettanto al partner. Sul versante opposto, i «Narcisi», ovvero il 2,02% di rispondenti al sondaggio: un piccolo gruppo di «innamorati riflessi», che vivono il rapporto di coppia privilegiando gli aspetti individualistici a discapito dei momenti di condivisione col partner.
«I risultati emersi da questo sondaggio testimoniano come non esista un unico modo per stare bene in coppia. Ciascuno trova il suo punto di equilibrio, sempre nel rispetto dei confini dell’altro, proprio come afferma Osho: “Solo se hai sconfitto la paura della solitudine sarai capace di amare. Solo se ami la solitudine ogni momento vissuto con l’altro diventa una scelta d’amore”» – concludono le psicoterapeute.