Cerca
Close this search box.

Dalle Alpi alla Sicilia, passando per le vette di Dolomiti e Appennino: complici le presenze turistiche sulle montagne italiane, agosto per il Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) è un mese di superlavoro.

Archiviato ferragosto possiamo tracciare i numero degli interventi di soccorso sanitario nelle “terre alte”, meta sempre più ambita di turisti e alpinisti italiani e stranieri. Dall’inizio del mese di agosto gli interventi di soccorso che hanno impegnato il CNSAS sono stati circa 630, un dato tendenzialmente in linea con il 2015 (1238 interventi a fine mese), e costante anche rispetto al 2014 (1299 interventi). Le ore/uomo, per i tecnici del Soccorso Alpino, sono state 3mila, con circa 1400 uomini impiegati. Le vittime in montagna ad agosto sono state 24. Fa pensare il fatto che il 49,5% delle richieste d’intervento per il Soccorso Alpino siano per incidenti durante l’attività di escursionismo a medie quote. I turisti della montagna in questo caso sono i principali soggetti soccorsi. Gli alpinisti, impegnati in attività più complesse (arrampicata in parete, ferrate), sono il 10%. In crescita i soccorsi agli appassionati di mountain bike, che quest’estate hanno attivato il Soccorso Alpino nel 7,3% dei casi, nel 2014 la percentuale era solo del 4%. Il 28% dei soccorsi in montagna avvengono per cadute – secondo i dati del CNSAS – lungo i sentieri, nelle falesie d’arrampicata, durante le scalate in montagne. Il secondo dato, 12,9% parla di malori. Un dato da sottolineare, che impiega parecchio tempo ai soccorritori, è quello relativo alla perdita di orientamento, in grado di generare l’8.9% delle richieste al Soccorso Alpino. Le nazionalità delle persone soccorse vedono in testa, dopo gli italiani (77,4%), i tedeschi (6,9% del totale), seguono francesi (2,3%), austrici (1,6%), olandesi e svizzeri (attorno all’1%). Non sono mancati singoli interventi per aiutare cittadini di Paesi molto più esotici: Burkina Faso, Nigeria e un singolo nepalese. Da maggio a oggi gli elicotteri sanitari del 118 con il personale del Soccorso Alpino e Speleologico a bordo si sono alzati in volo più di 650 volte nell’intero territorio italiano. Un’attività – quella delle basi di elisoccorso – che nel mese di luglio e agosto diventa frenetica: alcune basi hanno effettuato fino a otto interventi al giorno, dall’alba al tramonto. Un servizio, quello dell’elisoccorso, che ormai è un presupposto irrinunciabile per i soccorsi in montagna, per garantire alla popolazione e ai turisti, un soccorso sanitario e il trasporto in ospedale in tempi molto brevi. Lo sanno bene i medici e i tecnici del CNSAS, impegnati in questi giorni in una vera e propria maratona per garantire un servizio d’eccellenza, con grande e approfondita conoscenza della montagna.