La scia di lutti di queste settimane non risparmia la Val Brembana, costretta a dedicare solo un abbraccio virtuale a uomini e donne che ne hanno scritto la storia recente. L’elenco è infinito e giocoforza incompleto. Se ne sono andati il dottor Valentino Quarenghi, della storica Clinica di San Pellegrino, il dottor Giorgio Gambarini, medico di base e pediatra a Branzi ed in tuta la Valle, Giovanni Monaci, fondatore dell’omonima Casera, il cavalier Pietro Vincenzo Salvini di Mezzoldo, fautore negli anni ’60 della strada che al Passo San Marco unisce Val Brembana e Valtellina.
Domenica 15 marzo, all’ospedale di San Giovanni Bianco, se ne è andato anche Alberto Giupponi, già Sindaco di San Pellegrino Terme e figura di riferimento per la cultura e l’associazionismo della Valle. Nato nel 1948 a San Pellegrino Terme, laureato in Lettere, Alberto Giupponi è stato docente alla Scuola Media e all’Istituto Alberghiero di San Pellegrino; molto attivo e impegnato in politica, è stato sindaco e più volte assessore e consigliere comunale del suo paese, oltre che delegato e assessore nell’Assemblea della Comunità Montana. Ha fatto parte di varie associazioni e in particolare del CAI Alta Valle Brembana (dove curava l’annuale edizione dell’Annuario) e del Gruppo Alpini di San Pellegrino Terme. Per l’Associazione Nazionale Alpini ha curato a lungo il settore culturale, come redattore del periodico Lo scarpone orobico e responsabile dei rapporti con le scuole. Collaborava attivamente con il Centro Storico Culturale Valle Brembana, seguendo la sede a San Pellegrino. Stava lavorando alla realizzazione del libro sulla Seconda guerra mondiale, curando il testo relativo alle memorie di suo padre e di suo zio, il primo reduce dalla Russia e prigioniero in Germania, il secondo disperso nella battaglia di Nikolajewka.
L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vittorio Milesi ha proclamato il lutto cittadino ed intenso è ricordo, affidato anche ai social, di allievi ed ex allievi dell’amato Istituto Alberghiero: lo scorso 26 febbraio era programmata un ritrovo, poi annullato a causa dell’emergenza.