Se ne è andato in punta di piedi, con la fattiva discrezione che ne ha caratterizzato il non comune impegno sociale. La comunità di Gandino piange la scomparsa, martedì 4 aprile, di Gabriele Bosio, 86 anni, figura molto nota nell’ambito del volontariato locale. Da qualche settimana Gabriele era ricoverato presso la Fondazione Cecilia Caccia in Del Negro, la Casa di Riposo di Gandino, dove un progressivo aggravamento l’ha condotto alla morte. Gabriele è stato per decenni memoria storica del CAI Valgandino, di cui era presidente onorario dopo essere stato per diversi anni presidente effettivo e uomo di riferimento. Nella sede CAI Gandinese ancora sono conservate le tavole illustrate dal vignettista Aldo Bortolotti che lo immortalano con gli amici di sempre nelle diverse attività della sottosezione, nata nel 1946. Tutti, e non soltanto nel CAI, riconoscevano a Gabriele il suo ruolo di memoria storica della comunità, dedito con passione alla fotografia e alla produzione di video amatoriali. Nel 2012 erano state per esempio le sue immagini a ricordare in video le celebrazioni dell’80° di fondazione del Gruppo Alpini, mentre nel 2016 il CAI (nell’anno del 70esimo di fondazione) gli aveva dedicato una serata in Biblioteca, con una carrellata di ricordi storici e le immagini della spedizione al Kayangate in Perù del 1980 e al Trekking in Val Vega del 2004. In un festoso ritrovo alla Baita Monte Alto era stato premiato anche in occasione del 75° di fondazione, insieme a Flavio Caccia. Immancabile per anni era la presenza di Gabriele, con la sua cinepresa, alle diverse celebrazioni religiose gandinesi (in particolare alle processioni) ma anche in occasione di eventi civili e ricreativi. Gandino e la sua gente erano per lui motivo di orgoglio e affetto, da ricordare per sempre attraverso le immagini. Gabriele Bosio lascia la moglie Angiola, familiari e tanti, tanti amici che hanno goduto del suo generoso impegno. Ila salma è composta presso la Camera Mortuaria della Casa di Riposo. I funerali saranno celebrati giovedì 6 aprile alle 15 in Basilica a GandinoUomo di montagna e memoria storica, Gandino piange Gabriele Bosio
Se ne è andato in punta di piedi, con la fattiva discrezione che ne ha caratterizzato il non comune impegno sociale. La comunità di Gandino piange la scomparsa, martedì 4 aprile, di Gabriele Bosio, 86 anni, figura molto nota nell’ambito del volontariato locale. Da qualche settimana Gabriele era ricoverato presso la Fondazione Cecilia Caccia in Del Negro, la Casa di Riposo di Gandino, dove un progressivo aggravamento l’ha condotto alla morte. Gabriele è stato per decenni memoria storica del CAI Valgandino, di cui era presidente onorario dopo essere stato per diversi anni presidente effettivo e uomo di riferimento. Nella sede CAI Gandinese ancora sono conservate le tavole illustrate dal vignettista Aldo Bortolotti che lo immortalano con gli amici di sempre nelle diverse attività della sottosezione, nata nel 1946. Tutti, e non soltanto nel CAI, riconoscevano a Gabriele il suo ruolo di memoria storica della comunità, dedito con passione alla fotografia e alla produzione di video amatoriali. Nel 2012 erano state per esempio le sue immagini a ricordare in video le celebrazioni dell’80° di fondazione del Gruppo Alpini, mentre nel 2016 il CAI (nell’anno del 70esimo di fondazione) gli aveva dedicato una serata in Biblioteca, con una carrellata di ricordi storici e le immagini della spedizione al Kayangate in Perù del 1980 e al Trekking in Val Vega del 2004. In un festoso ritrovo alla Baita Monte Alto era stato premiato anche in occasione del 75° di fondazione, insieme a Flavio Caccia. Immancabile per anni era la presenza di Gabriele, con la sua cinepresa, alle diverse celebrazioni religiose gandinesi (in pa…
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