Alle 19,50 di domenica 20 maggio è stato raggiunto il quorum per rendere valido il referendum a Tavernola sul futuro del cementificio e la sua possibile riconversione industriale.
Il seggio allestito nelle scuole elementari è rimasto aperto dalle 8 alle 21 e sui 1.871 aventi diritto hanno votato in 985, pari al 52,64%. A Tavernola, come ampiamente previsto il referendum comunale, sul mandato da dare all’Amministrazione per trattare con Italcementi per arrivare alla riconversione o alla dismissione del cementificio «verso altre attività a ridotto impatto ambientale e paesaggistico», ha dato lo scontato risultato. Come già in passato, ed era ovvio, la preferenza tra coloro che sono andati a votare è chiara: i Si sono stati 880 (pari all’89,34%) dei voti, mentre i «no» 98 (10,22%) con un’unica scheda nulla e sei schede bianche. Lo spoglio delle schede si è concluso attorno alle 22,30 ed è stato seguito da una ventina di persone tra cui il sindaco Filippo Colosio che però non ha nascosto la sua delusione per la bassa affluenza. Il risultato è stato chiaro e i locali amministratori incontreranno ancora una volta i vertici locali di Italcementi, che fa parte della multinazionale tedesca Heidelberg, il gruppo che dall’inizio dell’anno gestisce il cementificio e che ha dimostrato di essere aperto al dialogo e al confronto.