Nella notte di domenica 13 agosto a partire dalle ore 22.00, sono iniziate le ricerche di due escursionisti che, secondo una segnalazione, sarebbero andati dispersi nella zona del rifugio Lago nero di Valgoglio.
Si trattava di un 45enne ed un 48enne, entrambi di Darfo Boario Terme: la moglie di uno dei due non riscendo a mettersi in contatto e non avendo notizie, ha lanciato l’allarme: le ricerche proseguite per tutta la notte fino al mattino di lunedì 14 agosto, quando i soccorritori hanno ricevuto la chiamata del rifugista al Lago Nero di Valgoglio che avvisava che i due non erano dispersi ma si erano fermati a dormire da lui. Ora questa vicenda ha scatenato polemiche perché la grande macchina dei soccorsi è stata messa in moto a vuoto. Da quanto ricostruito i due erano usciti sabato per una gita di più giorni: attorno a mezzogiorno erano ai Laghi Gemelli e avevano inviato una foto alla donna, poi si erano diretti al Calvi e lì si erano fermati a dormire. Il giorno dopo avevano ripreso il cammino superando la valle dei Frati e il passo d’Aviasco ma sembra che non avessero avvisato i familiari che che volevano fermarsi in montagna ancora una notte. I due allora, una volta scesi verso i Sette Laghi, sopra Valgoglio, avevano raggiunto il rifugio Lago Nero e qui avevano pernottato, in previsione di scendere poi verso la Val Sanguigno, quindi al passo di Zulino e infine a Valcanale, dove avevano lasciato l’auto. Ma dopo le notizie dal rifugio Calvi non si avevano avuto più notizie fino alle 2,15 di notte quando i Carabinieri hanno ritrovato l’auto dei due a Valcanale. I soccorsi hanno dovuto lavorare su un’area molto vasta, cercando contatti con diversi rifugi, con i quali i contatti sono stati difficili e questo ha rallentato molto le ricerche. Nei tentativi rientrava anche il rifugio Lago Nero. Complessa e articolata la macchia dei soccorsi: il 118 ha messo a disposizione l’elicottero di Brescia, i vigili del fuoco il loro Drago, squadre del Soccorso Alpino mobilitate a Valbondione e trasportate in quota fino al momento in cui il rifugista del Lago Nero, saputo delle ricerche, verso le 7,30 ha avvisato che i due stavano dormendo nel suo locale. I due escursionisti di Darfo Boario Terme ora potrebbero rischiare una sanzione elevata: il piano tariffario di compartecipazione alla spesa del soccorso a carico del l’utente nei casi in cui «non sussista la necessità di accertamento diagnostico o di prestazioni sanitarie presso un pronto soccorso» è stabilito dalla Giunta regionale. Poi se il comportamento di chi è soccorso, è giudicato imprudente, viene applicata una maggiorazione del 30%, che è ridotta ai residenti in Lombardia, come ora nel caso dei due Camuni. Ci sono però molti aspetti da valutare ed ora bisognerà leggere la relazione del Soccorso alpino per valutare se c’è stata imprudenza da parte dei due escursionisti, poi saranno analizzate tutte le circostanze che hanno portato alla richiesta di soccorso. La quota massima che si può far pagare all’utente, comunque, è di 780 euro per evento.